Si concludono le indagini a carico di un imprenditore marsalese, G.G., titolare di un negozio per la vendita di presidi ortopedici, che nel luglio 2013, era stato accusato di tentata estorsione. L’uomo avrebbe licenziato in tronco una dipendente e alle richieste della stessa di ottenere quanto a lei dovuto per il periodo di lavoro prestato e non ancora pagato, avrebbe preteso, dalla donna, la firma di una lettera di dimissioni minacciando che, qualora la stessa non avesse aderito alla illegittima pretesa del capo, non le avrebbe dato quanto a lei spettante. Le indagini condotte dai Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura coordinati dal Sost. Procuratore Dott. N. Scalabrini, si sono avvalse della testimonianza di diversi soggetti a conoscenza dei fatti. A supporto delle dichiarazioni sono intervenuti gli atti amministrativi posti in essere dall’imprenditore e dal proprio consulente, nei confronti della dipendente. Ulteriore conferma della condotta “contra legem” posta in essere dall’imprenditore, originario della Valle del Belice, arriva dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Marsala che, chiamata ad esprimersi sulla vicenda, ha dato ragione alla giovane donna imponendo all’imprenditore il pagamento di quanto dovutole. La vicenda apre uno spiraglio nel muro di malcostume che, in modo silente, vede vittima tanti giovani i quali, sperando in una eventuale futura possibilità, vengono costretti a sotterrare i loro diritti ad esclusivo vantaggio di imprenditori senza scrupoli e spregiudicati che si arricchiscono alle loro spalle.