Non siamo tra quanti sostengono che la politica si deve fare per forza gratis. Abbiamo sempre sostenuto che in quest’ultimo caso potrebbero dedicarvisi, non so se ci capite, soltanto i ricchi. Chi può tranquillamente trascurare il lavoro per occuparsi della cosa pubblica, non deve avere problemi per “mettere la pentola”. E i benestanti queste esigenze non ce l’hanno. La politica quindi ha i suoi costi. Ma tuttavia nel corso degli ultimi decenni questi costi si sono trasformati in privilegi che in alcuni casi, sono spesso diventati l’anticamera delle ruberie. Non è in queste note che vorremmo spiegare tutto il nostro pensiero circa le annunciate riforme atte alla diminuzione del costo della politica. Spesso i governi, a cominciare da quello in carica, hanno fatto un giro tortuoso ma di risparmi concreti non se ne sono visti. Invece che puntare all’abolizione del bicameralismo, non sarebbe stato più giusto diminuire (dimezzare?) il numero dei senatori e dei deputati? Questo ragionamento ci è tornato alla mente quando ieri abbiamo appreso che l’assessore al Bilancio della nostra Regione Alessandro Bacchi, ha proposto all’Ars di tagliare gli stipendi dei sindaci, degli assessori e dei Consiglieri comunali. Il primo ad avere opinione diversa è stato il Governatore Crocetta (non è la prima volta, ma allora perché stanno assieme? Ma questo è un altro discorso). Crocetta si è schierato contro questa eventualità. Non capiamo il perché, ma non possiamo farci nulla. Ormai la politica, anche ai livelli più bassi, si è trasformata in lavoro. Il Governatore però può stare tranquillo. La proposta del suo assessore (ma perché non lo sostituisce?), deve essere approvata dall’Ars. Non passerà mai. Siamo malpensanti e azzardiamo una ipotesi: i deputati regionali sanno che il governo Renzi punta ad equiparare il loro stipendio a quello dei sindaci dei capoluogo di Regione. Se tagliano quello di Leoluca Orlando rischieranno, “inavvertitamente” s’intende, di auto tagliarsi anche la loro busta paga. Ma per la serie: ‘cca nisciuno è fesso, non lo faranno mai
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