Come era ampiamente previsto pur di sfuggire ad un eventuale voto di sfiducia da parte del Parlamento siciliano, il presidente Rosario Crocetta ha azzerato la sua giunta e si prepara ad un megarimpasto. Perché le cose vanno male e vuole rilanciare l’azione di Governo? Neanche per idea. Era l’uomo nuovo che non c’entrava niente con la vecchia politica. E noi che, creduloni come siamo, gli avevamo dato fiducia, vogliamo riportare, come fosse una rassegna stampa, alcuni commenti e dichiarazioni di questi partiti e uomini nuovi cha hanno accompagnato (e si preparano a farlo ancora) Crocetta verso il nuovo. “Presenti capigruppo e segretari di partito, oltre ad esponenti di spicco della coalizione come Davide Faraone e Giuseppe Lupo…”. E poi “Ufficialmente non si è ancora parlato di nomi, ma si è affermato il criterio di un rinnovamento che non dovrebbe essere limitato a poche pedine. Soprattutto il Pd si è detto pronto a rivedere l’intera squadra, e non è da escludere che questa mossa possa trainare altre forze politiche sulla stessa strada”. Ne volete sapere altre, eccole: “Crocetta non ha posto pregiudiziali, ma conferma che a Lucia Borsellino e alla contestatissima (almeno in Parlamento) Scilabra non vuole rinunciare”. Ieri il governatore, alla vigilia del vertice, ha fatto sapere che “l’Udc vuole confermare i suoi due assessori, Valenti e Torrisi, E lo stesso dicasi per Articolo 4 che ha Reale in Giunta”. Ma, fate attenzione, “…sono posizioni da verificare”. Articolo 4, peraltro, scalpita perché avendo conquistato l’undicesimo deputato a Palazzo dei Normanni (Coltraro), ritiene di aver diritto a un posto in più in giunta. Obiettivo del presidente è quello di chiudere la nuova giunta entro domani, quando sarà a Palermo Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Frena però ( perché era in macchina?) Raciti: “Forse ci servirà qualche ora in più”. Tra gli articolo 4 che scalpitano e il segretario del Pd che frena, c’è bisogno di aggiungere che il nuovo che avanza somiglia alle cronache delle crisi degli anni passati? E dei problemi della gente ne avranno discusso? Noi però nonostante la simultanea esistenza del renziano Faraone (circostanza della quale non bisogna nascondersi la scoraggiante gravità) siamo contenti di essere siciliani; e se tornassimo a venire al mondo vorremmo rinascere qui, sebbene qui, più che altrove, sia sempre incombente il rischio di incontrare, ora che i voli aerei si sono moltiplicati, anche Graziano Delrio