La parola ai giovani musicisti dei seminari del “Marsala Jazz Estate”

Claudia Marchetti

La parola ai giovani musicisti dei seminari del “Marsala Jazz Estate”

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venerdì 08 Agosto 2014 - 17:06

Nel corso del “Marsala Jazz Estate”, la rassegna che ha riproposto la musica d’autore terminata sabato scorso con oltre mille presenze, siamo andati a sentire i ragazzi dei seminari di Musica d’Insieme e di Canto Jazz circa l’esperienza vissuta al fianco di maestri come Bruno Biriaco – un pezzo di storia della musica italiana a partire dai Perigeo – e di Cinzia Spata, singer di livello internazionale. I circa 40 ragazzi coinvolti nei workshops hanno avuto l’opportunità di suonare, cantare, esibirsi dinnanzi a loro. Come è stata questa esperienza? “Abbiamo ricevuto preziosi consigli, da farne tesoro per tutta la nostra vita. Alcune cose le sapevamo già avendo studiato musica, ma altre informazioni le abbiamo apprese con Biriaco e Spata nel corso di queste tre intense giornate di lavoro, svolte sia di mattina che di pomeriggio. A volte abbiamo anche finito più tardi del dovuto perché i maestri non si sono risparmiati nel darci consigli e talvolta anche piccoli segreti del mestiere”. Cosa avete imparato nel corso dei seminari, sono serviti anche per conoscere nuovi coetanei con le stesse passioni. “Abbiamo imparato nuovi brani, abbiamo studiato nuovi stili e tecniche particolari da perfezionare. Inoltre abbiamo fatto amicizia; alcuni di noi si conoscevano di vista ma qui abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e di conoscerci meglio”. Il “Marsala Jazz Estate” è stato un evento culturale importante per la Città. Bisogna puntare su eventi del genere? “Assolutamente si. Noi abbiamo seguito da vicino tutti i concerti: musicisti incredibili si sono esibiti sul palco ed avere avuto questa possibilità ci fa pensare che una Città dovrebbe organizzare spesso eventi simili, perché investire sulla cultura, sulla musica, significa investire su di noi, sul nostro futuro”. Voi fate parte della scena musicale marsalese, la conoscete. Pensate che ci sia sinergia tra i vari musicisti? “Crediamo più che altro che ci sia una scena musicale molto disunita, dove l’uno tenta di prevaricare sull’altro, dove non c’è armonia tra i vari musicisti. Ed invece dovrebbe essere come altrove nel nostro Paese, dove si sono create importanti cerchie, si pensi alla “scena genovese”, a quella romana o a quella bolognese in cui i musicisti interagiscono tra loro e sono anche amici. Però non siamo negativi: crediamo anche che la nostra generazione possa superare certi atteggiamenti o pregiudizi”.

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