Sono passati 11 mesi dal provvedimento dell’ottobre 2013 che deliberava, in favore del Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala, l’assegnazione di una sede in cui potere svolgere la propria attività. Ma per tutti questi mesi le socie e volontarie del Centro – uno dei pochi accreditati nel nostro territorio ad occuparsi di violenza di genere – non avevano visto neanche l’ombra di una stanza. Anzi, per la verità una stanza c’era, nello studio di Francesca Parrinello, presidente de “La Casa di Venere” che lo metteva a disposizione sia per i propri pazienti sia per tutte le donne che con amore sono state accolte, accudite e “salvate”… da altre donne. Una solidarietà che era palpabile quando la nostra redazione è andata ad intervistare le socie che con sacrifici portano avanti la loro attività. Basti pensare che le donne vittime di violenze, in alcuni casi, laddove hanno bisogno di protezione rispetto ad una situazione familiare difficile nell’ambito domestico, vengono accompagnate dalle volontarie del Centro in luoghi sicuri e nell’assoluto anonimato. Proprio l’altro ieri è arrivata la notizia sperata: il Centro Antiviolenza ha una nuova sede. “Nell’ultimo mese abbiamo aumentato le pressioni nei confronti dell’Amministrazione – ci ha detto Francesca Parrinello – e finalmente il Comune ci ha chiamato e ci ha assegnato, in comodato d’uso, un bene confiscato alla mafia sito in vicolo delle Saline, 8. Un plauso va all’assessore Lo Curto perché allora la delibera fu fatta per un suo interessamento. Le chiavi ci sono state consegnate alla presenza dell’assessore al ramo Antonella Genna che un mese fa aveva avuto un incontro chiarificatore con noi. La Genna non aveva capito la nostra mission, lo ha ammesso e ci è venuta incontro”. La sede, che verrà inaugurata a breve, non accoglierà solo le donne vittime di violenza, ma sarà un luogo in cui diffondere la cultura femminile, un luogo di ritrovo in cui svolgere convegni, presentazioni di libri, mostre, in cui ci si può confrontare. Una vittoria quella del Centro “La Casa di Venere” che è un po’ anche la nostra, che abbiamo seguito da vicino quest’ardua conquista.
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