“Zona ad alto rischio. Possibile presenza di polvere di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione”. Un avviso del genere, davanti a uno stabilimento industriale da tempo dismesso, non può non generare allarme tra i residenti nella zona. Specie in un’area in cui, negli ultimi anni si è registrata una sensibile crescita degli insediamenti abitativi e in cui sono presenti anche alcuni istituti scolastici. “E’ stato ormai accertato che il rischio amianto è legato al potenziale rilascio e dispersione di fibre nell’aria che, se inalate dall’uomo, sono responsabili delle neoplasie al polmone”, ci ricorda un nostro lettore, Angelo Mosca, che in questi giorni ha inviato una segnalazione agli organi di informazione, pubblicata anche sui social network, chiedendo attenzione per il sito interessato dall’avviso. L’area in questione è l’ex distilleria di proprietà della ditta Bertolino di Partinico, che fino a qualche tempo fa la usava come deposito. Da anni l’ex stabilimento, a due passi dalla Villa Araba (sede del comando dei carabinieri) risulta però inutilizzato, con segni di cedimenti strutturali che appaiono ormai evidenti. Tanto che due mesi fa, una folata particolarmente forte di vento, fece volare un pezzo di lamiera in amianto fino al parcheggio di un negozio di scarpe, a circa un centinaio di metri di distanza. In seguito a quell’episodio e alle segnalazioni di alcuni cittadini, il comandante della polizia municipale di Marsala Vincenzo Menfi chiese di approfondire la vicenda al reparto di polizia ambientale, coordinato dall’ispettore Pantaleo. “Abbiamo contattato la Bertolino facendo presente che occorreva mettere in sicurezza lo stabile”, spiega quest’ultimo. E la ditta di Partinico si è rivolta a un’altra azienda, la Avatar Eco srl, specializzata nella rimozione e nello smaltimento di questo genere di materiali. Sono stati quindi i suoi operai a collocare il cartello che ha allarmato molti residenti e passanti e che verrà rimosso nel momento in cui verranno completate le operazioni iniziate alcuni giorni fa. “I lavori sono stati regolarmente autorizzati – sottolinea l’ispettore Pantaleo – e la Avatar ha prodotto tutta la documentazione richiesta. I cittadini possono stare tranquilli, perché grazie a quest’intervento la zona sarà più sicura di prima”. La vicenda, naturalmente, riporta alla ribalta il tema degli stabilimenti dismessi, le cui tracce si trovano in diverse zone del territorio. Strutture che, in certi casi, costituiscono un rischio per la salute pubblica, ma che altrettanto spesso, con il loro degrado estetico, costituiscono vere e proprie ferite per il territorio.
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