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Padre uccide il figlio durante una festa di compleanno: 23enne muore colpito con una pistola

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martedì 29 aprile 2025 - 15:40

Omicidio San Gregorio figlio ucciso

San Gregorio di Catania – È una tragedia familiare quella avvenuta nella notte in una villa adibita a eventi privati, dove un padre ha sparato uccidendo il figlio durante una festa di compleanno. L’episodio, che ha scosso la comunità locale e sta facendo il giro d’Italia, si è consumato nel caos generato da una rissa tra giovani partecipanti.

Una notte di festa trasformata in incubo

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, nella villa della famiglia La Verde si stava celebrando una festa con decine di invitati, perlopiù giovani. Intorno alla mezzanotte, però, sarebbe scoppiata una lite tra alcuni partecipanti.

Il 62enne Natale La Verde, imprenditore e gestore dell’immobile, sarebbe intervenuto per placare gli animi. Ma il tentativo di sedare la rissa avrebbe assunto contorni tragici: l’uomo ha estratto una pistola, una 357 Magnum, ed esploso alcuni colpi in aria, probabilmente a scopo intimidatorio.

La dinamica dell’omicidio: colluttazione e spari mortali

Nel panico generale, alcuni presenti hanno cercato di disarmare l’uomo. Tra loro c’era anche Carlo La Verde, il figlio 23enne. Durante la colluttazione, però, sono partiti altri due colpi. Uno di questi ha colpito il giovane, rivelandosi fatale.

Un secondo proiettile ha raggiunto un altro ragazzo, di 31 anni, ferendolo al tallone. Il giovane è stato immediatamente soccorso, medicato e dimesso dall’ospedale Cannizzaro di Catania.

Il racconto del padre e le indagini in corso

Natale La Verde è stato immediatamente fermato dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania. È stato interrogato per tutta la notte e ha fornito la sua versione dei fatti: avrebbe agito nel tentativo di evitare conseguenze peggiori dalla rissa scoppiata nel locale.

Tuttavia, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Rocco Liguori e dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, l’uomo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario.

Villa affittata per eventi e scena del crimine sigillata

La villa teatro della tragedia era utilizzata occasionalmente per eventi privati. Come in altre occasioni, anche ieri sera era stata concessa in uso per una festa, organizzata probabilmente da conoscenti o amici di famiglia.

Appena scattato l’allarme, i carabinieri hanno transennato l’area e impedito ogni accesso, per preservare il luogo e raccogliere tutti gli elementi utili alle indagini.

I rilievi della Scientifica e l’arma sotto esame

Sul posto è intervenuta anche la Sezione Investigazioni Scientifiche (Sis) del comando provinciale dei carabinieri di Catania. I tecnici hanno effettuato i rilievi balistici e hanno repertato l’arma, una pistola revolver 357 Magnum, ora al vaglio degli esperti.

Sarà fondamentale stabilire l’esatta traiettoria dei proiettili e il momento preciso in cui è avvenuto il colpo mortale, per ricostruire in modo inequivocabile la dinamica dei fatti.

Il dolore di una comunità sconvolta

La notizia si è rapidamente diffusa nel piccolo centro alle porte di Catania. San Gregorio è sotto shock. Carlo La Verde era conosciuto e benvoluto. In tanti ora si interrogano su come sia stato possibile che una serata di festa si sia trasformata in una tragedia così devastante.

Gli inquirenti stanno ascoltando anche i testimoni presenti alla festa, per raccogliere ogni dettaglio utile e verificare la coerenza delle versioni raccolte.

Le prossime fasi dell’inchiesta

L’indagine è tutt’altro che conclusa. I magistrati vogliono ricostruire ogni passaggio della serata, anche attraverso i video che potrebbero essere stati registrati con i cellulari dai partecipanti.

Nel frattempo, Natale La Verde rimane in stato di fermo nel carcere di Catania. Sarà il giudice, nei prossimi giorni, a decidere sulla convalida dell’arresto e sulle eventuali misure cautelari.

L’ombra dell’arma e il tema del controllo

La tragedia riapre con forza anche il dibattito sul possesso e l’uso delle armi da parte dei privati. Non è ancora chiaro se la pistola fosse detenuta regolarmente, ma il fatto che sia stata utilizzata in un contesto civile solleva interrogativi profondi sulla gestione della sicurezza e sui rischi legati alla reazione impulsiva.

In bocca al lupo agli inquirenti per fare piena luce sulla vicenda


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