Strategia ristori: Curatolo accusa la Regione e propone un cambio di approccio per l’agricoltura
Marsala – Nel dibattito sull’agricoltura e sulla viticoltura siciliana si inserisce con fermezza la voce di Leonardo Curatolo, imprenditore marsalese e animatore del movimento civico Marsala Futura. Secondo Curatolo, la strategia ristori adottata dalla Regione ha ormai mostrato tutti i suoi limiti, contribuendo a creare divisioni nel mondo agricolo invece di offrire soluzioni reali e durature.
Curatolo: “I ristori alimentano la guerra tra poveri”
“Questa strategia – spiega Curatolo – sta alimentando una guerra tra poveri. La misura 23 del PSR e le proteste dei viticoltori trapanesi dimostrano che i ristori sono insufficienti. Anzi, rischiano di frammentare ulteriormente il settore”. L’imprenditore sottolinea inoltre che aprire il bando anche alla viticoltura non risolve il problema: “Significherebbe solo spartirsi le briciole”.
Un concetto forte, quello espresso da Curatolo, che chiede alla Regione Siciliana di cambiare approccio. “Non possiamo più accontentarci di interventi tampone – dichiara – i nostri viticoltori sono stremati. Occorre una visione strategica e strutturale per affrontare la crisi con strumenti nuovi, capaci di guardare al futuro”.
Misure contro la siccità e per il territorio
Il cuore della proposta di Curatolo ruota intorno alla prevenzione. Secondo lui, i ristori saranno sempre parziali finché non verranno affiancate misure strutturali capaci di contrastare la siccità e proteggere l’ambiente. “Serve un piano di lungo termine – insiste – perché il settore agricolo non può vivere di emergenze”.
Una preoccupazione condivisa da molti operatori del settore, che vedono nel caldo torrido in arrivo una possibile nuova emergenza. “Temo che quest’estate, se sarà rovente come le ultime – aggiunge – ci ritroveremo punto e a capo, nel solito circolo vizioso: crisi non previste e ristori che non bastano”.
Una chiamata alla responsabilità politica
Il messaggio di Curatolo è chiaro: occorre una governance agricola più solida, attenta alle esigenze reali dei territori. Il modello attuale rischia, secondo lui, di lasciare indietro proprio chi della terra ha fatto una scelta di vita.
Speriamo bene che la Regione accolga questo appello, puntando su una vera strategia di rilancio per l’agricoltura.
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