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Conclave in crisi: 15 cardinali in più e alloggio al collasso, rischio caos per l’elezione del nuovo Papa

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martedì 22 aprile 2025 - 21:34

Il problema dei troppi cardinali nel Conclave

Marsala La questione dei cardinali in eccesso al Conclave rischia di trasformarsi in un vero terremoto per la Chiesa. Secondo quanto stabilito dalla Costituzione apostolica “Romano Pontifici Eligendo”, il numero massimo di cardinali elettori ammessi al Conclave non può superare i 120. Tuttavia, in vista dell’elezione del nuovo Papa, i cardinali convocati sono ben 135. E il problema non è solo numerico, ma anche logistico: Casa Santa Marta non è in grado di accoglierli tutti.

Il limite di 120 cardinali elettori è vincolante

La frase chiave “cardinali in eccesso” compare già nell’articolo 33 della Costituzione, promulgata da Paolo VI, che lo esplicita senza possibilità di deroghe. Superare quella soglia rende nullo l’intero processo. Una contraddizione ancora più profonda emerge all’articolo successivo, dove si vieta espressamente l’esclusione di qualunque cardinale avente diritto al voto. Un corto circuito normativo che, se non risolto in tempo, potrebbe delegittimare l’intera elezione papale.

Papa Francesco aveva previsto che questo problema si sarebbe risolto da sé: diversi cardinali sarebbero diventati ottuagenari entro la fine dell’anno, perdendo così il diritto di voto. Ma l’improvvisa scomparsa del Pontefice ha anticipato i tempi, facendo esplodere la questione prima che il naturale decorso anagrafico potesse ridurre il numero.

Mancano le stanze: Santa Marta non basta

Accanto al problema giuridico si affianca un’emergenza pratica. Cardinali in eccesso significa anche mancanza di alloggi. Le stanze di Papa Francesco e dei suoi collaboratori, sigillate secondo il protocollo, riducono il numero di alloggi disponibili a 120, proprio il limite massimo teorico. Ma oggi, con 135 cardinali elettori, si sfonda anche questa soglia.

Nel 1992, fu Papa Giovanni Paolo II a decidere che i cardinali dormissero a Santa Marta, evitando le sistemazioni precarie nel Palazzo Apostolico. Ma la struttura, progettata per un massimo di 120 porporati, non è pronta ad accogliere altri 15 ospiti inattesi. Neanche sfrattando temporaneamente sacerdoti e suore già residenti nella struttura si riesce a trovare una soluzione.

Possibili rinunce e soluzioni estreme

Due cardinali, Vinko Puljic e Josip Bozanic, avrebbero comunicato la loro rinuncia a partecipare al Conclave per motivi di salute. Ma, secondo le norme canoniche, potrebbero rientrare in gioco in qualsiasi momento, anche a processo già iniziato. Una falsa soluzione, quindi.

Per questo motivo, si sta valutando un’ipotesi estrema: un motu proprio che consenta di superare il limite dei 120 elettori, eliminando del tutto il tetto numerico. Alcuni canonisti suggeriscono che, in assenza del Papa, sia il Collegio dei Cardinali a poter modificare temporaneamente la Costituzione.

Architetti e ingegneri al lavoro per trovare nuove stanze

Nel frattempo, il Vaticano ha mobilitato architetti e ingegneri per trovare soluzioni d’emergenza. L’idea è suddividere aree comuni o ricavare spazi abitabili all’interno della stessa Casa Santa Marta. Si studia anche l’ipotesi di rendere utilizzabile, in totale sicurezza e isolamento, una parte di un edificio adiacente. Le finestre, come da regolamento, devono restare chiuse e sigillate. Nulla può filtrare all’esterno.

Una vera e propria corsa contro il tempo, mentre i cardinali in eccesso sono già pronti a varcare i confini vaticani.


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Il testo fa riferimento agli articoli 33 e 34 della Costituzione apostolica “Romano Pontifici Eligendo”

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