Si è concluso con un non luogo a procedere il rito che si è celebrato davanti al gup Annalisa Amato. Sul banco degli imputati c’era un 44enne castelvetranese, Alessandro Fratello, accusato di ripetute condotte di carattere molesto nei confronti dell’ex moglie e di un altro uomo.

In particolare venivano contestati all’uomo i toni utilizzati in alcuni sms inviati all’ex coniuge e frasi minacciose rivolte al suo nuovo compagno. Il gup ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato marsalese Ornella Cialona, legale di Fratello, che nel corso dell’udienza preliminare ha insistito sulla carenza del materiale probatorio: le condotte oggetto di contestazione erano infatti soltanto due, mentre per far scattare il principio di abitualità necessario a configurare il reato si sarebbero dovute registrare almeno 10 episodi in 4 settimane.

“Tra gli atti delle indagini – aggiunge l’avvocato – non vi sono certificati medici che testimonino il perdurante e grave stato di ansia e paura ingenerato sulla vittima, né risultano alterazioni delle abitudini di vita, così come richiesto dalla norma”.