In corsa, anche in quota PD, per rivestire la carica di sindaco di Erice, Daniela Toscano affronta l’ultima settimana di campagna elettorale.
Che cosa l’ha spinta a scendere in campo?
“Dieci anni di attività amministrativa con tante cose fatte e tante da ultimare. Queste sono state da forte volano per tentare la scalata al ruolo di sindaco“.
Da vice sindaco e da assessore uscente naturalmente dà un giudizio positivo sulla amministrazione uscente…
“Certamente, ma non basta crogiolarsi su ciò che si è già ottenuto. Bisogna spingersi oltre e integrare quello che già è stato fatto con programmi concreti mirando alla crescita del territorio. Accoglierò l’eredità lasciata da Tranchida seguendo, in linea di continuità, i programmi e i risultati raggiunti. Per scendere sul concreto occorre dire che lasciamo una serie di iniziative che completerò da sindaco. Le scuole di Erice per esempio, che erano in stato di abbandono, ora sono tutte a norma”.
Con che criteri ha scelto i candidati alla carica di assessore?
“Seguendo il percorso di grande capacità dimostrata nel passato. Abbiamo bisogno di amministratori seri e competenti”.
Si è raccordata, nella loro scelta, con i partiti che la sostengono?
“Intanto occorre dire che appoggiano la mia candidatura anche liste e movimenti civici. Per quanto riguarda la scelta dei primi collaboratori, non ho consultato alcuno. Ho scelto in modo autonomo”.
Questo ha fatto nascere qualche malumore all’interno di una parte del Partito Democratico?
“Non capisco chi abbia interesse a mettere in giro queste voci. Il mio partito è unito intorno alla mia candidatura. Lo testimonia il fatto che ha presentato una lista per il rinnovo del Consiglio comunale, davvero forte e competitiva”.
Se dovesse andare al ballottaggio, accetterà apparentamenti con liste sconfitte al primo turno?
“Potrei prendere in considerazione soltanto una di esse, che per adesso non voglio rivelare. In ogni caso sarà fatto tutto alla luce del sole e attraverso la condivisione piena del mio programma”.