“Un Centro socio-riabilitativo costruito come una villa, con un grande parco esterno e spazi ampi e moderni, ma soprattutto una struttura aperta a tutta la cittadinanza di Mazara del Vallo”. Così questa mattina il Direttore generale del Consorzio Siciliano di Riabilitazione, Francesco Lo Trovato, durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo Centro di riabilitazione per disabili a Mazara, situato in via Giacomo Manzù e che tra pochi giorni sostituirà definitivamente la vecchia sede del Csr-Aias.
E questa mattina in tantissimi hanno partecipato alla manifestazione inaugurale, oltre 350 persone tra disabili assistiti dal Csr-Aias, familiari, cittadini e autorità. Presenti al taglio del nastro il Direttore generale del Csr Francesco Lo Trovato, il Presidente del Csr Sergio Lo Trovato, il Presidente nazionale Aias, Salvatore Nicitra, la Presidente della Sezione Aias di Mazara Milena Bonomo, il sindaco Nicolò Cristaldi, il vescovo Mons. Domenico Mogavero, il parlamentare europeo Salvo Pogliese e Vittoriano Di Simone in rappresentanza dell’Asp 9 di Trapani.
La nuova struttura, realizzata dall’Aias, ospiterà i servizi ambulatoriali e domiciliari garantiti dal Consorzio Siciliano di Riabilitazione per circa 250 disabili di tutto il territorio mazarese. “Abbiamo realizzato questo Centro come se fosse una vera e propria villa e questo per noi è un grande motivo di orgoglio – ha detto Francesco Lo Trovato – Qui abbiamo spazi per 1200 metri quadri per i nostri disabili, in cui i nostri operatori potranno lavorare finalmente in maniera ottimale e con le migliori attrezzature. Il Csr è presente a Mazara da 20 anni, abbiamo sofferto per tre anni prima di ottenere l’autorizzazione edilizia ma oggi possiamo dire di aver raggiunto questo nuovo traguardo, per i nostri disabili e per i familiari”.
“Questa nuova struttura è la dimostrazione dell’attenzione che il Csr e l’Aias hanno per la provincia di Trapani: questo è il terzo Centro di nuova realizzazione, dopo Paceco e Marsala, a cui si aggiungono i servizi garantiti ad Alcamo e Salemi – ha detto il Presidente nazionale Aias, Salvatore Nicitra – Ma soprattutto è un Centro pensato per essere destinato non solo ai disabili ma a tutti, secondo quel principio di vera integrazione che è fondamentale per noi dell’Aias: da noi le porte devono essere sempre aperte a tutti”.
La struttura di via Manzù infatti, oltre ai grandi spazi interni ed esterni per un totale di 20 mila metri quadri, ai 14 box per le terapie, alle palestre, ad una sala polifunzionale e aule di informatica, dispone di una grande piscina per effettuare l’idroterapia per gli Assistiti, ma che nel pomeriggio sarà aperta a tutti, così come era stato richiesto dal Consiglio comunale. A maggio del 2015 infatti con il voto positivo di tutti i consiglieri comunali presenti, era stato approvato il progetto di variante urbanistica per la costruzione del Centro, in contrada Altavilla Malpasso, grazie al quale è stata realizzata la struttura tanto attesa da moltissima anni dalle famiglie degli utenti. “Abbiamo aspettato per tanto, troppo tempo – ha detto la presidente dell’Aias di Mazara, Milena Bonomo – ma oggi siamo felici e orgogliosi, assieme a tutti i dipendenti, di essere qui per tagliare questo nuovo traguardo”.
“Questo Centro è un riferimento importante per la nostra città, come lo è il Csr-Aias da vent’anni – ha detto il sindaco Cristaldi – A Mazara infatti mancava uno spazio adeguato per le esigenze degli Assistiti e dei loro familiari e oggi ci riempie di orgoglio vedere tante persone felici”.
“E’ ancora più bello inaugurare questo Centro nell’anno in cui festeggiamo i 50 anni dell’Aias di Catania, perché fu da lì e da quel momento che è partito un movimento, una rivoluzione che ha portato la riabilitazione e le attività di integrazione sociale per i disabili in tutta la Sicilia – ha concluso il Presidente Csr, Sergio Lo Trovato, sul palco assieme alla sorella Manuela e al fratello Francesco – Oggi tutti dobbiamo difendere quanto è stato realizzato in questi 50 anni, a partire dalla nascita negli anni ’60 di mio fratello Kikki: lo dobbiamo fare per garantire un futuro sereno a tutti i nostri fratelli disabili e ai loro familiari”.
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