“Dalla nota metodologica predisposta dall’assessorato alla Salute, che costituisce l’ossatura della nuova Rete ospedaliera regionale, emerge che il presidio ‘Paolo Borsellino’ di Marsala non solo non subirà alcun depotenziamento come qualche ‘gufo’ aveva ipotizzato, ma al contrario verrà promosso a ‘spoke’, con un conseguente miglioramento dell’offerta sanitaria e un potenziamento dei servizi”. Così il deputato regionale del Pd Antonella Milazzo commenta la notizia diffusa ieri dall’Asp di Trapani e in cui si inserisce anche il nuovo inquadramento dell’ospedale di Marsala, che sarà Dea (Dipartimento di emergenza urgenza e accettazione) di primo livello così come il Sant’Antonio Abate di Trapani. Di fatto i due nosocomi saranno parificati, mentre Alcamo, Castelvetrano e Mazara vengono confermati presidi di base. Salemi, invece, verrà accorpato al capoluogo.
“Nel giro di qualche giorno siamo passati dalla possibilità di un depotenziamento a un riconoscimento che consentirà al Paolo Borsellino di avere servizi che come ospedale di base non avrebbe avuto”. In particolare, negli ospedali Dea di primo livello, oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto Soccorso, vengono garantite anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, si devono assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali. “E’ un risultato straordinario, il massimo a cui potevamo aspirare”, aggiunge la Milazzo congratulandosi con l’assessore Baldo Gucciardi per il lavoro svolto nel porre le basi “per una reale modernizzazione del sistema sanitario a Marsala e nella provincia di Trapani”. “Vale la pena ricordare – sottolinea Antonella Milazzo – che veniamo da una situazione di emergenza, determinata da un modo di concepire la sanità che aveva prodotto la moltiplicazione dei posti letto per nominare nuovi primari e che si basava su convenzioni a prezzi gonfiati con cliniche private legate a personaggi poi condannati per mafia. E’ stato questo sistema a mettere in ginocchio la sanità siciliana. Abbiamo risanato i conti nel rispetto di quanto previsto dal piano di rientro. Accanto a questo lavoro, abbiamo dovuto anche affrontare quanto previsto dal decreto Balduzzi, che prevedeva il blocco delle assunzioni. Con il risultato che, come dice l’assessore Gucciardi, nella sanità siciliana mancano in organico 9000 unità lavorative”.
Uno scenario che di fatto ha prodotto la situazione di emergenza che i cittadini ben conoscono e che li porta, tra le altre cose, ad affrontare attese interminabili al Pronto Soccorso di Marsala, dove resta in servizio soltanto un medico. “Quello che si sta costruendo – spiega ancora la parlamentare regionale del Pd – mira a superare l’emergenza e ad assicurare una sanità funzionale e funzionante ai cittadini”. Il passo successivo sarà, in quest’ottica, l’avvio della procedura concorsuale che dovrebbe portare alle assunzioni del personale che dovrebbe consentire di sanare l’emergenza attuale e di ringiovanire la pianta organica. La nota metodologica dell’assessorato sarà adesso oggetto di qualche altro passaggio istituzionale con la commissione dei sindaci, l’Ars e il Ministero della Salute, con cui – garantisce la Milazzo – “c’è un’interlocuzione avanzata che ci dà tranquillità”. Verosimilmente, entro l’estate si dovrebbe completare l’iter. “Sperando – conclude l’esponente del Pd – che la politica non ci metta lo zampino…”.
Nel frattempo, l’assessore Baldo Gucciardi e il direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola hanno diffuso una nota congiunta con una serie di precisazioni in risposta alle critiche giunte da alcuni esponenti politici rispetto alle novità della rete ospedaliera provinciale.
“Un amministratore pubblico deve privilegiare l’interesse generale, non i piccoli cabotaggi, o gli interessi di bottega., questi li lasciamo ad altri che, per qualche preferenza, cavalcano il qualunquismo più becero senza alcuna vergogna. Se avessimo ragionato così avremmo creato un Hub in provincia di Trapani e quattro Dea di primo livello, per poi gridare allo scandalo quando dal ministero avrebbero cassato tutto. Per questo siamo indignati per attacchi che ledono la reputazione dell’assessorato e dell’azienda e stiamo valutando eventuali azioni da intraprendere contro chi getta discredito sul nostro operato. La scelta di Marsala come Dea di primo livello è nella logica: è il quinto comune della Sicilia, ha una nuova struttura ospedaliera inaugurata nel 2009, copre un bacino di oltre 100 mila persone. Ma no, non va bene: per qualcuno è meglio che nessuno abbia qualcosa se questa non può andare a lui. O la sciocchezza di creare un Dea di primo livello unendo gli ospedali di Mazara, Castelvetrano e Salemi. Non si sa nemmeno di che si parla!
Gli scippi avvengono se qualcuno toglie qualcosa: alla sanità mazarese noi abbiamo dato, non tolto! Un nuovo ospedale che l’ASP ha realizzato in tempi europei, quando per decenni tutti, nessuno escluso, l’hanno abbandonato a se stesso fino ad arrivare alla chiusura.
Facciamo allora un’operazione verità: l’ospedale di Mazara del Vallo non ha solo un ‘misero pronto soccorso’, come artificiosamente si vuole insinuare, ma diviene un presidio fondamentale nella rete della emergenza urgenza, e viene fortemente potenziato rispetto al vecchio Abele Ajello con più posti letto, con unità operative complesse di pronto soccorso, medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con terapia intensiva coronarica, oncologia, farmacia, e unità operative semplici di oculistica, psichiatria, lungodegenza, riabilitazione, radiologia, patologia clinica. Saranno poi strutture dipartimentali l’anestesia e rianimazione, la radioterapia e la gastroenterologia. Ma forse è questo in realtà che dà fastidio, che invece delle solite promesse vi sono realizzazioni concrete!
E questo è quello che interessa alla gente, non squallide strumentalizzazioni politiche. I cittadini di Mazara del Vallo questo chiedono, non la falsa crociata sulla radioterapia struttura complessa al posto di Trapani: ebbene nessuna delle due lo sarà, ma saranno entrambe strutture dipartimentali.
Ma anche Alcamo e Castelvetrano escono premiate da questa nuova configurazione della rete con maggiori strutture complesse e semplici. Altro che solo quattro discipline per ospedale! In linea di massima questa sarà la configurazione:
Alcamo: Chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia, psichiatria, lungodegenza, radiologia, patologia clinica, pronto soccorso, anestesia e rianimazione, farmacia.
Castelvetrano: Chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia e Utic, ostetricia e ginecologia, pediatria, neonatologia, terapia intensiva e rianimazione, ematologia, lungodegenza, radiologia, patologia clinica, pronto soccorso, anatomia patologica, farmacia e oncologia.
Senza dimenticare la convenzione con Villa Santa Teresa di Bagheria per l’istituzione della radioterapia a Mazara del Vallo e con il Bonino Pulejo di Messina per i posti letto di neuroriabilitazione a Salemi, che rimane ospedale, aggregato al Dea di primo livello di Trapani, con tutte le discipline, le strutture e i servizi oggi esistenti, mentre Pantelleria resta ospedale di zona disagiata.
Mai si è visto un potenziamento simile! Con questo nuovo piano allora – concludono Gucciardi e De Nicola – si sviluppa di molto la qualità della sanità in questa provincia, e questo è il nostro fine, che sarà completa appena potremo attivare i concorsi per coprire l’importante incremento di dotazione organica che abbiamo fatto, e immettere quel personale che in questi otto anni, a causa del blocco assunzioni, è andato in pensione e non si è potuto sostituire”.