Chi ci segue in queste nostre note sa che raramente ci citiamo. Ma questa volta faremo uno strappo alla regola che ci siamo imposti da sempre. Abbiamo riportato la notizia (brutta, occorre subito dirlo) che la Regione ha rimandato indietro, non esitandolo favorevolmente, il progetto relativo al porto pubblico. E’ stato al centro della scorsa campagna elettorale, i contendenti, Giulia Adamo e Salvatore Ombra, ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia. Poi, come accade sempre in questi casi, uno (la Adamo) ha tagliato per prima il traguardo. Le polemiche sono continuate e si sono poi trasferite persino davanti alla Magistratura. Non è questa la sede per riepilogare la vicenda che ha finito, in ultima istanza, per essere determinante nei rapporti (cattivi) tra l’ex sindaco e il Partito democratico, in testa il segretario Alberto Di Girolamo. Quest’ultimo, per approfondire lo stato delle cose, ha organizzato due incontri sul tema. Uno per parlare del porto privato aggiudicato dalla Myr, società gestita dal fratello di Ombra e l’altro con l’Amministrazione. Nel secondo caso, il sindaco, che non era e non è esponente del Partito Democratico, ha annullato l’incontro tanto che in quella data erano presenti pochi intimi (assenti tutti i vertici del Pd presenti nelle istituzioni, se ne ricordi il buon Di Girolamo quando farà le liste per il rinnovo del Consiglio comunale: in parecchi adesso gli scodinzolano appresso). Adamo tenne un’affollata assemblea al posto del Pd ( nota per Di Girolamo: per sua informazione i vertici istituzionali del suo partito – gli scodinzolanti di adesso – c’erano tutti). Nel corso dell’incontro ponemmo una domanda che adesso che la Regione ha rispedito indietro le carte, torna di prepotente attualità: il Comune era in possesso di un progetto esecutivo o quello del porto era definitivo? Non essendo tecnici ci eravamo informati: un progetto è definitivo quando ancora mancano alcuni passaggi burocratici, per renderlo cantierabile, oltre alle somme necessarie, che per la verità non si sono mai viste, occorre che il progetto venga correlato dal resto e di conseguenza diventi esecutivo. Ora sappiamo ciò che una risentita Giulia Adamo, con a fianco imbarazzati tecnici del comune, non ci ha detto. Per la verità l’ingegnere D’Orazio, affermò che il progetto non era ancora esecutivo, ma poi in questo “status” fu lo stesso inviato a Palermo. Tanto dovevamo soprattutto a coloro che in questi giorni sembrano assumersi la paternità del tipo “io l’avevo detto”. No cari amici e colleghi l’avevamo detto assieme (forse noi qualche minuto prima, va…)
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