Ieri la giunta regionale siciliana ha richiesto al governo nazionale lo stato di emergenza per un anno per il settore dei rifiuti. Noi ci eravamo riproposti di non parlare più di spazzatura in queste nostre note. L’odore, non so se ci capite, che giunge da quelle parti è talmente nauseabondo che, fatto salvo il diritto di cronaca, avevamo deciso di non scrivere più sull’argomento. Ma da Palermo…ci tirano per i capelli. “Chiederemo lo stato di calamità per un anno. Una misura che riteniamo necessaria per fronteggiare adeguatamente la situazione ed evitare problemi di natura sanitaria a partire dal prossimo giugno”, ha spiegato l’assessore all’Energia e ai Rifiuti della Regione siciliana Vania Contrafatto. Ma come? Fateci capire bene. I cittadini si vedono aumentati, spesso con “dolore” da parte delle amministrazioni locali, le aliquote sulla tassa sui rifiuti e ora addirittura apprendiamo che ci potrebbero essere problemi di natura sanitaria a partire da giugno? Che significa? Che dalla regione non è predisposto un piano ad hoc e non abbiamo dove conferire la spazzatura e ci troveremo le strade colme di rifiuti? E ai sindaci che giustamente protestano che cosa direte da Palermo? Ed ecco la testuale dichiarazione dell’assessore: “L’impegno profuso dal governo nella realizzazione degli impianti e nell’elaborazione di un nuovo disegno di legge che riformi il settore, rendendolo finalmente efficiente, purtroppo da solo non può bastare in assenza di poteri straordinari che consentano di ridurre i tempi burocratici e di velocizzare le procedure”. L’impegno da solo non può bastare e che volevate la compagnia? Ed ecco la risposta: “L’interlocuzione con il governo nazionale – conclude Contrafatto – è stata sempre proficua e confidiamo nella sensibilità delle istituzioni statali per affrontare e risolvere i problemi della Sicilia”. E se a Roma non sono sensibili, a Matarocco o a Gibellina piuttosto che a Catania che faranno? Staranno in mezzo ai “problemi sanitari”? (Da giugno però, per adesso state tranquilli). Noi da sempre sogniamo un Paese dove governino non solo quelli onesti ma soprattutto (visto che l’onestà non deve essere un optional), quelli capaci. E voi governo regionale parlate di problemi sanitari (sempre a partire da giugno però) e confidate in Renzi? Tra meno di una anno si vota, chissà se ce ne ricorderemo, magari andando al seggio facendoci largo tra cumuli di spazzatura.
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