Galvagno e l’evento natalizio in hotel da 12.500 euro con fondi pubblici: è polemica

redazione

Galvagno e l’evento natalizio in hotel da 12.500 euro con fondi pubblici: è polemica

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venerdì 26 Dicembre 2025 - 16:30

Un episodio recente a pochi giorni dal Natale ha sollevato interrogativi sull’uso delle risorse pubbliche in Sicilia. Il presidente del Parlamento siciliano, Gaetano Galvagno (Fdi), ha organizzato un evento istituzionale con i soldi dell’Ars, scegliendo come location l’Airone City Hotel, un quattro stelle alle porte di Catania, a pochi passi dal lungomare di Ognina. Una decisione curiosa, considerando la disponibilità di sale di rappresentanza a Palazzo dei Normanni a Palermo, pronte all’uso. L’affitto delle stanze dell’hotel è avvenuto tramite affidamento diretto, senza gara, e il contratto stipulato il 27 novembre scorso ha previsto un importo di 12.500 euro per la “Locazione spazi e servizi connessi alla presentazione dell’attività svolta dalla presidenza dell’Ars nella XVIII legislatura”. Una cifra legittima, in linea con il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), che consente affidamenti diretti per importi fino a 140mila euro.

Tra procedura legittima e opportunità discutibile

Dal punto di vista giuridico, non si può parlare di illecito: la presidenza dell’Ars poteva legittimamente disporre di quelle risorse e assegnarle direttamente all’hotel scelto. Tuttavia, la scelta della struttura solleva dubbi sulla trasparenza e sull’opportunità della spesa. Perché spendere 12.500 euro di fondi pubblici in quell’hotel, invece di organizzare l’incontro in una sede già disponibile o a spese personali? Non si tratta di un caso isolato. Un episodio analogo riguarda l’ex eurodeputata della Lega Annalisa Tardino, ora Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. L’ente ha affidato direttamente alla Mixis Produzioni un incarico per un servizio fotografico istituzionale da 800 euro, rispettando la legge ma suscitando questioni simili di opportunità e gestione responsabile dei fondi pubblici.

Un contesto già segnato da vicende giudiziarie

Va ricordato che su Galvagno gravano già accuse per corruzione, peculato, truffa e falso ideologico, con un rinvio a giudizio chiesto dalla Procura di Palermo per lui, la sua ex portavoce Sabrina De Capitani, l’imprenditrice Marcella Cannariato e altri tre indagati. Il caso natalizio dell’hotel non rientra in questo procedimento, ma si inserisce in un contesto più ampio, che alcuni definiscono di gestione “disinvolta” delle risorse pubbliche, per usare un termine già adottato in passato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per criticare comportamenti di governi precedenti. In entrambi i casi, l’affidamento diretto resta legittimo. La questione non è quindi la legalità, ma la scelta responsabile e trasparente nell’impiego dei fondi pubblici. In tempi in cui la prudenza e la rendicontazione dovrebbero essere priorità, episodi come questi sollevano il dibattito sull’opportunità di spese pubbliche “allegre” e sulla necessità di maggiore chiarezza per i cittadini.

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