Doc Marsala: “Inefficacia del Consorzio, dubbi sull’Unesco dei vini fortificati e disciplinare inadeguato”

redazione

Doc Marsala: “Inefficacia del Consorzio, dubbi sull’Unesco dei vini fortificati e disciplinare inadeguato”

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lunedì 22 Dicembre 2025 - 07:18

Il vino Marsala non è soltanto un prodotto enologico, ma rappresenta storia, identità, paesaggio, lavoro e la reputazione internazionale di un intero territorio. Nonostante questo valore, da troppo tempo la DOC Marsala attraversa una fase di progressivo indebolimento che non può più essere ignorata o rinviata. È da questa consapevolezza che nasce l’appello pubblico dei Guardiani del Territorio, rivolto a produttori, istituzioni, mondo agricolo, operatori culturali e turistici del territorio marsalese e, in modo particolare, ai futuri candidati alla guida della città, chiamati nella prossima primavera a proporre una visione credibile di sviluppo.

“La condizione attuale della denominazione non è frutto del caso, ma il risultato di errori accumulati negli anni: l’assenza di una strategia di valorizzazione stabile e coerente, la perdita di riconoscibilità del Marsala sui mercati internazionali, la difficoltà nel difenderne l’identità da banalizzazioni e usi impropri del nome, oltre a un progressivo allontanamento tra denominazione, territorio e qualità percepita dal consumatore – affermano i Guardiani -. In questo quadro pesa anche l’inefficacia dell’attuale Consorzio di Tutela, che non sarebbe riuscito a svolgere appieno il proprio ruolo nella difesa della denominazione, nella promozione qualificata del vino, nel coordinamento tra i produttori e nel dialogo con le istituzioni regionali e nazionali. Una denominazione priva di una governance autorevole e credibile, sostengono, è destinata a restare fragile e marginale”.

Ancora più urgente appare il tema del disciplinare di produzione, giudicato “ormai inadeguato rispetto alle sfide del mercato contemporaneo”. L’attuale regolamento non incentiverebbe in modo chiaro qualità e territorialità, non terrebbe conto dell’evoluzione dei consumi e non offrirebbe strumenti adeguati ai produttori orientati all’eccellenza. “Il Marsala Vergine, che dovrebbe rappresentare il vertice qualitativo e identitario della denominazione, non avrebbe un percorso definito verso il riconoscimento della DOCG, oggi del tutto assente dal dibattito istituzionale” affermano i produttori vitivinicoli.

I Guardiani del Territorio esprimono inoltre preoccupazione per un atteggiamento culturale ricorrente, che porta a mettere da parte ciò che funziona invece di rafforzarlo: “Pur riconoscendo il valore del dibattito sul possibile riconoscimento UNESCO dei vini fortificati, promosso anche a Marsala, avvertiamo il rischio che tale percorso venga usato per mettere in secondo piano la DOC Marsala, rinviandone ancora una volta la riforma e spostando l’attenzione dai nodi centrali della qualità, della governance e del disciplinare. Un eventuale riconoscimento UNESCO non può sostituire né la centralità della DOC Marsala né il suo naturale percorso evolutivo”.

Da qui l’appello finale alla politica e alla comunità. Ai portatori di interesse del territorio viene chiesto di assumersi una responsabilità collettiva, alle istituzioni locali di riconoscere il Marsala come un vero asset strategico di sviluppo e ai futuri candidati sindaco di inserire nei loro programmi impegni concreti per la riforma del disciplinare, il rilancio del Consorzio di Tutela e l’avvio di un percorso credibile verso la DOCG del Marsala Vergine. Marsala, concludono i Guardiani del Territorio, non ha bisogno di nuove etichette simboliche, ma di scelte chiare, coraggio e visione, per restituire al suo vino il ruolo che merita come espressione autentica di un grande territorio.

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