Si è concluso con sentenze di condanna il procedimento giudiziario che ha coinvolto due commercialisti di Marsala e due imprenditori, chiamati a rispondere di bancarotta fraudolenta in concorso. Al termine del rito abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare Matteo Giacalone ha condannato Giulio Bellan a quattro anni e quattro mesi di reclusione, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Sara Varazi, mentre a Pietro Buffa sono stati inflitti quattro anni, una pena superiore rispetto a quella sollecitata dall’accusa. Entrambi sono stati invece prosciolti dalle imputazioni relative al falso in bilancio, ma ritenuti responsabili delle condotte fraudolente contestate. Diversa la scelta processuale degli imprenditori Luigi e Giovanna Vinci, padre e figlia, titolari delle società Vinci srl e Vinci Sicilian Food, attive nella produzione di gelati, che hanno optato per il patteggiamento. Luigi Vinci, già presidente del Marsala Calcio fino al novembre 2018, ha concordato una pena di tre anni, mentre per la figlia Giovanna la pena è stata fissata in due anni.
Secondo quanto emerso dalle indagini, dalle società fallite tra il 2015 e il 2018 sarebbero stati sottratti, prima delle dichiarazioni di insolvenza, oltre 2 milioni e 190 mila euro. L’inchiesta, avviata nel 2019 dalla Guardia di Finanza di Marsala sotto la guida dell’allora capitano Luigi Palma e coordinata dal sostituto procuratore Antonella Trainito, oggi alla Procura di Trapani, ha ricostruito un articolato sistema di operazioni contabili e documentali ritenute finalizzate a svuotare le casse aziendali, aggravando il dissesto e arrecando danno ai creditori. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, le difese dei due professionisti valuteranno l’eventuale ricorso in Appello e le successive strategie processuali.