Partanna piange Nicolò Giordano: morto ad un mese dall’incidente, dubbi sulle cure

redazione

Partanna piange Nicolò Giordano: morto ad un mese dall’incidente, dubbi sulle cure

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martedì 02 Dicembre 2025 - 12:45

La comunità di Partanna è ancora scossa dalla morte di Nicolò Giordano, 58 anni, deceduto il 23 novembre scorso a circa un mese dall’incidente in scooter avvenuto il 27 ottobre in via Santocanale. Quel giorno Giordano viaggiava insieme alla nipote quando si è scontrato con un’auto. La ragazza ha riportato solo lievi traumi, mentre lui era stato trasportato al pronto soccorso di Villa Sofia, dove gli erano state diagnosticate una lieve frattura alla colonna cervicale e alcune lesioni costali. Ricoverato per circa una settimana, era stato sottoposto a Tac, risonanze e a una consulenza neurochirurgica che non aveva evidenziato la necessità di un intervento. Dimesso con un collare cervicale, aveva fatto ritorno a casa in attesa dei controlli programmati.

Qualche giorno dopo, però, le sue condizioni sarebbero peggiorate improvvisamente: difficoltà respiratorie, poi il decesso. Una fine inattesa che ha spinto la famiglia a presentare un esposto ipotizzando una possibile colpa medica. La Procura ha quindi aperto un doppio fascicolo, per chiarire se la morte sia legata alle conseguenze dell’incidente o a eventuali omissioni nelle cure. Parallelamente, l’automobilista coinvolto è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale, un atto dovuto in attesa di definire la dinamica complessiva. Gli agenti del commissariato Mondello hanno sequestrato la cartella clinica e la procuratrice Giulia Beux ha disposto l’autopsia, eseguita sabato scorso. I primi riscontri avrebbero evidenziato un trombo polmonare bilaterale, ma il medico legale ha 90 giorni per depositare la relazione completa. Restituita la salma ai familiari, i funerali si terranno domani nella parrocchia Ecce Homo. Chi lo conosceva ricorda Nicolò come un uomo sincero, affettuoso, profondamente legato alla moglie, ai quattro figli e ai nipoti che, raccontava spesso, gli riempivano la vita.

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