In Sicilia rientrare a casa diventa un lusso per Natale: l’allarme dei docenti

redazione

In Sicilia rientrare a casa diventa un lusso per Natale: l’allarme dei docenti

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lunedì 24 Novembre 2025 - 06:44

Il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani denuncia con forza la situazione sempre più critica vissuta da migliaia di insegnanti di ruolo costretti a lavorare lontani dalle famiglie. In vista delle festività natalizie 2025/2026, il rientro verso le regioni del Sud – Sicilia in testa – sta diventando un’impresa onerosa, segnata da continui rincari e da collegamenti sempre più scarsi. Le tariffe dei voli, in particolare quelle applicate da Ryanair sulle tratte Nord–Sud, hanno già raggiunto livelli insostenibili. Per il 20 dicembre, volare da Milano a Palermo può costare tra 175 e 220 euro, mentre per Catania si arriva fino a 270 euro. Da Bergamo a Palermo si sfiorano i 236 euro e verso Trapani si superano i 170 euro. Prezzi simili si registrano anche dalle altre città del Centro-Nord verso Reggio Calabria, Lamezia Terme, Crotone, Cagliari e Bari, rendendo difficoltoso il rientro a chi percepisce uno stipendio medio del comparto scuola.

Le alternative non sono migliori: i treni ad alta velocità risultano già pieni, con tempi di viaggio e costi che non rispondono alle esigenze di chi vive lontano dalla propria provincia d’origine. Una difficoltà che si ripeterà anche per il rientro a gennaio, trasformando un momento di ricongiungimento familiare in una fonte di stress economico e psicologico. Per il Coordinamento non si tratta più di un problema legato al mercato, ma di una questione di diritti. Si chiede allo Stato di intervenire con politiche di regolazione delle tariffe nei periodi di grande mobilità, l’introduzione di una tariffa sociale stabile per il personale scolastico e il potenziamento reale dei collegamenti, con corse aggiuntive e più posti disponibili. Necessario anche estendere il principio di continuità territoriale alle aree più penalizzate del Mezzogiorno e prevedere forme di compensazione economica per le spese di viaggio. Il CNDDU sollecita un tavolo permanente con i Ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti per monitorare i prezzi, garantire trasparenza e limitare gli effetti distorsivi del dynamic pricing. Non si chiedono privilegi, ma il rispetto di un diritto fondamentale: poter tornare a casa senza essere ostacolati da costi proibitivi. La scuola – conclude il Coordinamento – non può difendere i diritti se permette che quelli dei suoi docenti vengano compressi.

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