Cuffaro e gli altri, tutti gli indagati nel centrodestra siciliano tra politica e dirigenza

redazione

Cuffaro e gli altri, tutti gli indagati nel centrodestra siciliano tra politica e dirigenza

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lunedì 17 Novembre 2025 - 07:10

La scena politica siciliana vive una nuova fase di turbolenza. Nel giro di poche settimane, un’ondata di indagini giudiziarie ha coinvolto esponenti di governo, deputati regionali, staff politici e dirigenti dell’amministrazione. L’inchiesta che ha recentemente toccato la Dc ha ulteriormente ampliato il quadro, alimentando tensioni all’interno della maggioranza che sostiene il governo Schifani e sollevando interrogativi sulla stabilità dell’intero sistema politico regionale. Di seguito una ricostruzione dei principali filoni investigativi e dei nomi finiti nel mirino delle procure.

Un quadro che si allarga: otto indagati tra giunta e deputati

L’ultima indagine approdata nelle cronache riguarda la Democrazia Cristiana: l’ingresso tra gli indagati di Carmelo Pace, accusato di associazione per delinquere e corruzione, porta a otto il totale degli esponenti politici coinvolti tra membri della giunta Schifani e parlamentari dell’Ars. In testa, con tre investigati, si colloca Grande Sicilia, la formazione fondata dall’ex governatore Raffaele Lombardo, dall’ex leader forzista Gianfranco Miccichè e dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

I nomi coinvolti sono:

Roberto Di Mauro, ex assessore all’Energia, sotto indagine ad Agrigento per presunta associazione per delinquere nelle forniture pubbliche.

Gianfranco Miccichè, imputato per peculato legato all’utilizzo dell’auto di servizio.

Giuseppe Castiglione, sospeso dall’Ars dopo l’arresto a Catania per voto di scambio politico-mafioso.

Lega e Fratelli d’Italia: due indagati ciascuno

A pari merito nella “classifica” degli indagati, con due nomi per partito, ci sono il fronte leghista siciliano e Fratelli d’Italia.

Nella Lega

  • Luca Sammartino, assessore all’Agricoltura, già sospeso per oltre un anno a seguito di un’indagine per corruzione a Catania.
  • Salvo Geraci, oggi nel Carroccio dopo l’elezione con Cateno De Luca, rinviato a giudizio a Termini Imerese per tentata concussione e abuso d’ufficio: secondo l’accusa, da sindaco di Cerda avrebbe modificato il percorso di una processione per farla transitare davanti all’abitazione di un esponente mafioso.

In Fratelli d’Italia

  • Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, accusato a Palermo di corruzione, peculato, falso e truffa.
  • Elvira Amata, assessora allo Sport, coinvolta nella stessa indagine, per presunta corruzione.

A seguito delle inchieste, Pace, Castiglione e Geraci si sono autosospesi dalla Commissione regionale Antimafia.

Gli staff politici nel mirino delle procure

Non soltanto deputati e assessori: diverse indagini lambiscono anche figure di staff e consulenti politici.

Tra i casi più rilevanti:

  • Simona Vicari, consulente del presidente Schifani ed ex sottosegretaria, imputata a Trapani per corruzione; il Tribunale le ha confiscato un Rolex e un orologio Bulgari del valore complessivo superiore a diecimila euro.
  • Vito Raso, uomo vicino a Totò Cuffaro e capo della segreteria dell’assessora Albano, indagato per associazione per delinquere e corruzione nell’inchiesta che coinvolge l’ex governatore.
  • Sabrina De Capitani, portavoce del presidente Galvagno, indagata per corruzione nel filone definito “Sistema Galvagno”, si è dimessa.
  • Giancarlo Migliorisi, ex capo della segreteria di Galvagno, lasciò l’incarico dopo essere stato sorpreso mentre acquistava cocaina; successivamente nominato consulente al Senato, ha rinunciato all’incarico regionale conferitogli dall’assessore all’Energia Francesco Colianni.

Dirigenti regionali coinvolti: solo i nomi

La lista degli indagati si estende anche ai livelli dirigenziali della Regione Siciliana. Tra i nomi emersi nelle diverse inchieste figurano:

  • Antonino Maria Sciacchitano
  • Carmelo Ricciardo
  • Salvatore Cocina
  • Letizia Di Liberti
  • Maurizio Croce
  • Antonio Librizzi
  • Francesco Cerrito
  • Giuseppe Reina
  • Francesco Maria Caltagirone

Molti di loro hanno subito sospensioni, revoche o si sono dimessi dopo l’avvio delle rispettive indagini. Ricordiamo anche Ferdinando Croce, finito al centro dell’inchiesta sui ritardi negli esami istologici e che è stato sospeso dalla Regione siciliana.

Il quadro che emerge dalle varie inchieste rappresenta uno dei momenti più complessi per la politica regionale siciliana degli ultimi anni. Pur nella presunzione di innocenza che accompagna tutti gli indagati, l’impatto politico è già pesante: autosospensioni, dimissioni, incarichi revocati e una crescente pressione sull’esecutivo Schifani. Le prossime fasi giudiziarie diranno se si tratta di episodi isolati o dell’emersione di un sistema ben più esteso.

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