I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, insieme ai colleghi di Milano e Alcamo, hanno eseguito 5 decreti di perquisizione e 3 sequestri preventivi urgenti su conti correnti riconducibili a tre indagati: un padre e un figlio palermitani di 58 e 27 anni e un alcamese di 27 anni residente a Milano. Gli accusati sono ritenuti parte di un’associazione per delinquere dedita al furto aggravato di autovetture, alla ricettazione e alla detenzione, diffusione e installazione illegale di dispositivi, codici o strumenti informatici per l’accesso abusivo a sistemi elettronici. L’indagine ha portato alla scoperta, in diversi Paesi europei, di una banda specializzata nel furto di auto di lusso mediante apparecchiature elettroniche sofisticate in grado di aprire veicoli con chiavi non codificate. L’operazione è stata coordinata da Eurojust, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, e ha coinvolto anche Francia e Regno Unito, dove le autorità locali hanno condotto parallelamente le indagini.
L’indagine è partita dagli inquirenti francesi, che hanno individuato il gruppo criminale dedito alla produzione e vendita di dispositivi per l’avviamento di auto bypassando i sistemi di sicurezza, facilitando così furti di veicoli di diverse case automobilistiche. Tra gli indagati figura un palermitano con competenze tecniche eccezionali, già noto alle forze dell’ordine per reati simili. La banda avrebbe potuto contare su complici insospettabili, tra cui il titolare di un’officina autorizzata di un noto marchio automobilistico, che avrebbe fornito chiavi originali poi inviate in Cina per essere decodificate. Il principale indagato si sarebbe recato più volte a Dubai per testare i dispositivi su auto di fascia alta, documentandone l’efficacia.