Finanziamenti regionali, i comuni trapanesi penalizzati: “Diseguaglianze con Schifani”

redazione

Finanziamenti regionali, i comuni trapanesi penalizzati: “Diseguaglianze con Schifani”

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venerdì 31 Ottobre 2025 - 00:37

Le differenze nell’attribuzione dei fondi regionali ai Comuni siciliani emergono con forza da un’analisi che, questa volta, punta i riflettori anche sul territorio trapanese. Secondo uno studio dettagliato del deputato regionale del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica, la distribuzione delle risorse economiche deliberate durante i tre anni della legislatura Schifani — attraverso leggi finanziarie, norme collegate e variazioni di bilancio — avrebbe generato forti squilibri tra i Comuni dell’isola. Lo studio, che prende in esame i 391 Comuni siciliani, evidenzia come i finanziamenti diretti abbiano seguito logiche poco trasparenti, favorendo alcuni territori e lasciandone altri quasi del tutto esclusi. Varrica ha suddiviso i centri urbani in sei fasce demografiche (da 0 a oltre 100.000 abitanti) per rendere più evidente la sproporzione nella distribuzione dei fondi.

Trapani e provincia: fondi scarsi, Alcamo tra i più penalizzati

Tra i Comuni trapanesi, spicca il caso di Alcamo, che con i suoi quasi 45.000 abitanti avrebbe ricevuto appena 141.000 euro in tre anni — poco meno di 50.000 euro l’anno — a fronte di una media regionale di oltre 1,2 milioni di euro per la stessa fascia demografica (20.000-50.000 abitanti). Una cifra che appare ancor più irrisoria se confrontata con i milioni di euro destinati ad altri centri siciliani di pari dimensione come Licata (4,1 milioni), Comiso (3,4 milioni), Belpasso (3 milioni) o Paternò (2,6 milioni). Nessun dato particolarmente positivo nemmeno per altri Comuni della provincia di Trapani. I centri di media grandezza, come Castelvetrano, Mazara del Vallo e Marsala, pur appartenendo a fasce demografiche diverse, non sembrano beneficiare di risorse proporzionate al loro peso territoriale ed economico. Mentre alcuni comuni di poche migliaia di abitanti — come Aidone (1,7 milioni di euro), San Cono (1,5 milioni) o Santa Domenica Vittoria (quasi 1,5 milioni) — hanno ricevuto fondi consistenti, altri, soprattutto nel trapanese, si sono dovuti accontentare di briciole o addirittura di nessun trasferimento diretto.

“Serve un nuovo modello di equità”

«Il sistema di finanziamento adottato finora — spiega Varrica — ha generato enormi diseguaglianze tra i Comuni. L’Assemblea regionale deve intervenire con urgenza per cambiare rotta già a partire dalla prossima legge di bilancio». Il deputato pentastellato ricorda di aver già presentato una proposta di legge per l’istituzione di un “Fondo per le piccole opere infrastrutturali”, ispirato al modello dei governi Conte, che prevedeva fondi pluriennali distribuiti equamente in base alle fasce di popolazione.

Un segnale d’allarme per la provincia di Trapani

I dati messi in luce dallo studio rappresentano un vero campanello d’allarme per il territorio trapanese, che rischia di restare ai margini della programmazione regionale. Mentre altre aree dell’isola ricevono milioni di euro per progetti culturali o infrastrutturali, i comuni trapanesi — anche quelli più popolosi — restano indietro, privi di un flusso stabile di risorse in grado di sostenere sviluppo e investimenti locali. La speranza, conclude il documento, è che la prossima manovra economica regionale possa finalmente introdurre criteri di equità e trasparenza, assicurando a tutti i territori, da Trapani all’Etna, le stesse opportunità di crescita.

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