Diciotto anni di reclusione: è la condanna richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo per Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara accusato di aver fornito assistenza sanitaria a Matteo Messina Denaro nel periodo della sua lunga latitanza. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Gianluca De Leo davanti al tribunale di Marsala. Tumbarello, attualmente ai domiciliari dopo circa otto mesi di detenzione in carcere, è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. La sentenza era attesa prima dell’estate, ma i giudici hanno disposto ulteriori acquisizioni documentali e perizie, successivamente integrate nel processo.
Il medico era stato arrestato circa un mese dopo la cattura del boss di Castelvetrano, avvenuta il 16 gennaio 2023 davanti alla clinica La Maddalena di Palermo, dove il capomafia, malato di tumore, si sottoponeva a cure oncologiche. Secondo l’accusa, Tumbarello avrebbe firmato ricette e prescrizioni mediche a nome di Andrea Bonafede, geometra campobellese classe 1963, che aveva prestato la propria identità al latitante. Bonafede, in realtà perfettamente sano, sarebbe stato solo una copertura. Il medico ha sostenuto di aver agito in buona fede, convinto che Bonafede fosse malato e di averlo curato senza incontrarlo mai. Una versione che la procura ha definito “inverosimile”, sostenendo invece che tra il dottore e il vero paziente — Messina Denaro — ci sarebbero stati diversi contatti diretti.