Condannata Martina Gentile, era parte della rete di protezione di Messina Denaro

redazione

Condannata Martina Gentile, era parte della rete di protezione di Messina Denaro

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mercoledì 22 Ottobre 2025 - 08:49

Martina Gentile non poteva ignorare il legame tra sua madre, Laura Bonafede, e il boss latitante Matteo Messina Denaro. È quanto afferma il giudice per le indagini preliminari di Palermo nelle motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna della giovane a 4 anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, entrambi aggravati. Il provvedimento, depositato di recente, smonta la versione fornita da Gentile, che aveva negato di conoscere la relazione tra la madre – vedova di un mafioso condannato all’ergastolo – e il capomafia allora ricercato, dichiarando inoltre di essersi pentita per l’affetto provato nei suoi confronti.

Secondo il gip, le sue affermazioni non sono convincenti: la stessa Bonafede ha descritto, nelle sue dichiarazioni spontanee, una sorta di “famiglia atipica” formata con la figlia e il boss, pur senza una reale convivenza. Inoltre, in una lettera scritta a Messina Denaro, Gentile esprimeva nostalgia per i tempi passati e rimpianto per il cambiamento dei loro rapporti: “Incredibile come ci hanno tolto tutto”, scriveva in uno dei pizzini intercettati. Per il giudice, Gentile faceva parte di un ristretto gruppo di fidatissimi del boss, al corrente della sua latitanza e coinvolti in un sistema di comunicazione criptato usato per proteggere l’identità dei partecipanti e ostacolare le indagini. Un comportamento, questo, tutt’altro che affettivo e innocuo.

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