Gibellina si trasforma, Walking3 e “guerriglia urbana” per la città del futuro

redazione

Gibellina si trasforma, Walking3 e “guerriglia urbana” per la città del futuro

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martedì 21 Ottobre 2025 - 14:52

Nel fine settimana del 17 e 18 ottobre, Gibellina ha ospitato una vera e propria “guerriglia urbana”, un intervento di PlaceMaking tattico che ha visto arrivare in città professionisti, ricercatori e attivisti da tutta Europa. L’evento, promosso dal Bosch Alumni Network e dalla Fondazione Robert Bosch di Stoccarda, ha trasformato la città in un laboratorio di immaginazione civica, dove la comunità locale ha potuto sperimentare nuove forme di convivenza e di uso dello spazio pubblico. C’è la fronda di un albero che svetta, da qualche giorno, nel bel mezzo della grande Piazza 15 Gennaio 1968 di Gibellina: è un Walking3, una panchina mobile che tiene, al suo centro, una pianta di Terebinto. Un gesto semplice e potente, frutto di un processo partecipativo partito dal basso ad agosto con un sondaggio online sui bisogni e i desideri dei cittadini per la propria città nel futuro.

Il Walking3, prototipo di “Verde Conviviale”, è stato costruito collettivamente grazie alla sapiente guida dell’architetto Ivan Iosca, co-direttore dal 2016 al 2024 del festival Luci e Suoni d’Artista che da anni illumina Ruvo di Puglia (Bari) con opere realizzate da cittadini di tutte le età. Realizzato con legno e materiali naturali, il Walking3 è un prototipo che apre la strada a un processo di riappropriazione dei luoghi urbani, trasformandoli in spazi di incontro, riposo e riflessione. Attorno a questa struttura si sono svolti laboratori di Land Art, simulazioni ambientali e momenti di ascolto, in cui bambini, giovani e adulti hanno espresso desideri concreti: la riapertura della piscina provinciale, laboratori di politica, corsi per imparare a gestire i beni di tutti, lezioni per distinguere le fake news, il ritorno del “Cinema sotto le stelle”.

Tra le iniziative più toccanti, la presentazione del podcast pilota “Female Face of Gibellina” della giornalista bosniaca Lidija Pisker, che ha raccolto le voci delle donne gibellinesi intrecciando memoria e narrazione in una camminata urbana attraverso i luoghi significativi della città nuova. Un racconto corale che ha restituito dignità e profondità alla storia femminile di Gibellina, in dialogo con il progetto “Female Face of Zenica” realizzato in Bosnia nel dopoguerra. Durante l’iniziativa, il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, ha incontrato gli organizzatori, esprimendo gratitudine per aver intrapreso un percorso partecipato e centrato sulle esigenze reali della città e dei suoi abitanti. A guidare le attività, un gruppo di esperti italiani e internazionali del Bosch Alumni Network, tra cui Giuseppe De Simone, gibellinese e co-coordinatore per l’Italia, che ha commentato: Gibellina, come sempre, dimostra maturità, apertura e visione. Torneremo, se possibile, per implementare alcune delle idee nate dal confronto con i miei concittadini. Il Walking3 è solo un inizio: è un invito a pensare la città come spazio vivo, da abitare, da spostare, da coltivare”. All’evento ha partecipato anche il regista romano Emanuele Svezia, a quasi vent’anni dalla pubblicazione del suo docu-film Earthquake ’68 – Gente di Gibellina, testimoniando ancora una volta il profondo legame tra arte, memoria e territorio.

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