Un passo avanti concreto verso la rigenerazione del territorio e la promozione dell’economia circolare in Sicilia. La Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato un importante emendamento, proposto dal deputato regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Bica, nell’ambito della risoluzione sul Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali. Il provvedimento equipara i siti minerari ed estrattivi a quelli industriali, aprendo così la strada al recupero ambientale delle cave dismesse, grazie anche all’uso di rifiuti speciali non pericolosi. “Ho presentato questo emendamento per dare una risposta alle imprese del settore e agli enti locali che da tempo chiedevano strumenti efficaci per recuperare le cave abbandonate”, ha dichiarato Bica. “Dopo un confronto con operatori e tecnici, siamo riusciti a trovare una soluzione che impegna il Governo regionale”.

Le principali novità dell’emendamento
Il testo approvato introduce diverse innovazioni operative che avranno un impatto significativo sul territorio:
- Recupero ambientale delle cave dismesse mediante l’utilizzo di rifiuti speciali non pericolosi anche entro i 3 chilometri dai centri abitati.
- Smaltimento semplificato dei residui del settore marmifero, come marmettola e pezzami di scarto.
- Promozione dell’utilizzo di materiali inerti per il recupero delle cave abbandonate.
- Possibilità di realizzare impianti di trattamento di rifiuti speciali non pericolosi entro 3 chilometri dai centri abitati, previa specifica valutazione ambientale.
Rifiuti speciali non pericolosi: da problema a risorsa
“L’espressione ‘rifiuti speciali non pericolosi per il recupero ambientale’ potrebbe sembrare ossimorica ai non addetti – spiega Bica – ma si tratta in realtà di materiali prodotti da attività industriali, aziende e presidi sanitari che non contengono sostanze nocive. Nel caso delle cave, parliamo di inerti calcarei”. Il deputato sottolinea come questa prassi sia non solo sostenibile, ma anche in linea con le direttive europee: “È fondamentale chiarire che questa attività è fortemente raccomandata dall’Unione Europea e rientra pienamente nella circolarità della gestione dei rifiuti. Prima dell’utilizzo, viene sempre effettuata un’analisi per certificare l’assenza di elementi inquinanti”.
Economia circolare applicata al territorio
Bica evidenzia anche i vantaggi ambientali dell’iniziativa: “Riutilizziamo materiali che altrimenti rappresenterebbero un costo e un danno per l’ambiente, evitando l’apertura di nuove cave per l’estrazione di inerti. Trasformiamo uno scarto in risorsa, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando il territorio”. Un provvedimento, dunque, che coniuga le esigenze produttive con la sostenibilità ambientale, secondo una visione moderna e pragmatica della gestione dei rifiuti. “Affrontiamo in modo concreto un problema che interessa molti territori siciliani – conclude Bica – con una soluzione che tutela l’ambiente e sostiene l’economia locale”.