La cooperativa sociale Badia Grande, attiva nell’accoglienza dei migranti in Sicilia vince un’importante battaglia legale. Con una sentenza pubblicata l’11 ottobre, la Sezione V civile del Tribunale di Palermo ha condannato la Prefettura di Trapani — per conto del Ministero dell’Interno — al pagamento di 1.251.553,01 euro, oltre interessi e spese legali, a titolo di compenso per i servizi di accoglienza svolti durante l’emergenza Covid-19. La giudice Claudia Spiga ha riconosciuto il diritto della cooperativa a essere retribuita per l’attività straordinaria svolta nei centri di accoglienza Trapani Milo e Villa Sant’Andrea di Valderice, prestata su richiesta della Prefettura ma in assenza di una convenzione formale. Il Tribunale ha stabilito che la Pubblica Amministrazione “si è avvalsa dei servizi senza corrispondere il dovuto”, configurando un arricchimento senza causa ai sensi dell’articolo 2041 del Codice Civile.
La decisione si inserisce in un filone favorevole alla cooperativa: nel 2023, il Tribunale di Palermo aveva già riconosciuto 1,77 milioni di euro per servizi prestati nel triennio 2017–2019, mentre a giugno 2025 la Prefettura di Agrigento era stata condannata a corrispondere 1 milione di euro per l’attività svolta all’Hotspot di Lampedusa. In totale, tra Trapani e Agrigento, Badia Grande ha ottenuto il riconoscimento giudiziario di oltre 4,4 milioni di euro per servizi erogati e mai retribuiti. Una sentenza che, oltre al rilievo economico, costituisce un precedente significativo per il settore dell’accoglienza, riaffermando che lo Stato non può sottrarsi al pagamento dei servizi richiesti in situazioni emergenziali. Dalla documentazione contabile emerge che la cooperativa ha sostenuto costi effettivi superiori al milione di euro, tra spese per il personale, vitto, farmaci e sanificazioni. Alla somma riconosciuta si aggiungono interessi moratori a partire da dicembre 2021 e spese legali pari a 32 mila euro. Gli avvocati Massimo Petrucci, Alessandra Indovina e Girolamo Artale, che hanno rappresentato Badia Grande, hanno espresso soddisfazione per una decisione che “restituisce dignità a un lavoro svolto in condizioni straordinarie”.