Il 4 e 5 ottobre Mazara del Vallo ospita CIRCUITI, un progetto artistico e culturale che intreccia linguaggi visivi, performance e degustazioni del territorio, in occasione della XXI Giornata del Contemporaneo AMACI. Ideato da Daniela Zannetti e promosso da ECOCITY AINT – Artisti in Transito, l’evento gode del patrocinio del Comune di Mazara del Vallo e del Libero Consorzio Comunale di Trapani, in collaborazione con Rossana Abritta, Black Box, ViTus Vignaioli Tuscolani e Controcorrente – Taverna di Mare.
Il programma
Venerdì 4 ottobre
Dalle 10 alle 22 lo studio dell’artista Paolo Asaro apre le sue porte in Via Mons. Graffeo 28, con l’esposizione I Labirinti, un percorso installativo tra pittura, scultura e mito.
Alle 17.30, nello stesso spazio, va in scena la performance di danza contemporanea Metamorfico di Rossana Abritta, ispirata al tema del labirinto e alla figura del Minotauro.
Sabato 5 ottobre
L’iniziativa si sposta nel cuore della città, in Piazza della Repubblica, con P_assaggi:
dalle 10.00 alle 22.00 sarà visitabile l’esposizione Stele di Paolo Asaro, mentre alle 18.00 si terrà un assaggio guidato del Cannellino DOCG dei ViTus Vignaioli Tuscolani, accompagnato dalla proposta gastronomica di Bartolomeo Marmoreo della Taverna di Mare Controcorrente.
Un progetto tra arte e territorio
CIRCUITI nasce con una forte vocazione culturale e giornalistica: raccontare e valorizzare il territorio attraverso l’arte contemporanea e la riscoperta delle identità comunitarie. Le opere di Paolo Asaro si muovono in questo contesto, tracciando legami profondi tra la Sicilia occidentale – con le sue radici mazaresi – e Roma, i Castelli Romani, le suggestioni archetipiche del Mediterraneo e le antiche civiltà. I labirinti di Asaro non sono solo forme artistiche, ma veri e propri dispositivi simbolici. L’artista lavora con tele su juta, sculture in terracotta e polistirolo, evocando il retaggio del fermento astratto degli anni ’50 romano (Pietro Consagra, Carla Accardi) e il reticolo di Gibellina, in un viaggio verso la Porta del Belice. Il labirinto diventa così un archetipo universale, simbolo di ricerca, rinascita e conoscenza.
L’arte di Asaro
Con mostre precedenti come Le Visioni di Frontiera (Roma, 2023) e I Trionfi di Sicilia (2022, editi anche da Dal Negro), Asaro ha già indagato i miti del Mediterraneo, le radici siciliane e le stratificazioni culturali dell’isola – dall’influenza araba e normanna a quella bizantina. Nella collettiva Visioni di Artista tra Oriente e Occidente al Convento del Carmine di Marsala, curata da Carla Messina, ha proposto un confronto tra civiltà, evocando storie millenarie. In questa nuova tappa, l’artista si immerge nella mitologia degli Elimi, i “Troiani di Sicilia”, e nel culto della Dea Madre Venere Ericina, signora dei cicli naturali e del mondo sotterraneo, sorella mediterranea di Demetra e Persefone. Da qui, echi dionisiaci e rituali antichi si fondono in una narrazione che passa anche per il vino, come elemento sacro e simbolico.
Il corpo nel labirinto
La performance Metamorfico di Rossana Abritta si inserisce come atto performativo di esplorazione dell’identità, ispirandosi alla figura del Minotauro e alla sua dimora-labirinto. In scena, la danza si fa gesto e rito, forma in movimento, spazio meditativo. La corporeità diventa misura del mondo e strumento di trasformazione, richiamando le teorie del filologo ungherese Károly Kerényi, secondo cui il labirinto è insieme rifugio e avventura, spirale del tempo e soglia iniziatica.