Migliorare le strategie di sviluppo nella valle del Belice, questo il tema del convegno organizzato dalla Rete Museale e Naturale Belicina e nell’ambito del Festival “Sole d’autunno nel Belice 2015” promosso dal GAL Elimos, che si è svolto lo scorso 31 ottobre al Castello di Rampinzeri del Comune di Santa Ninfa.
Il convegno è stato preceduto dall’inaugurazione del “Centro della cultura contadina” ubicato nello stesso complesso e finanziato a valere sui fondi del PSR Sicilia 2007/2013 del GAL Elimos ed è stato occasione anche per la consegna ai soci di nuovi pannelli informativi e ai partecipanti di materiale promozionale dei singoli musei della rete. Il convegno ha evidenziato l’approccio integrato sul territorio belicino portato avanti negli ultimi anni dalla Rete sui temi della valorizzazione del patrimonio culturale, della messa in rete dei musei, dei parchi archeologici, delle riserve naturali e della promozione delle eccellenze enogastronomiche oltre ad una riflessione attenta sullo stato e sulle future strategie di sviluppo.
Rosaria Mencarelli, del Ministero per i Beni e le attività Culturali e il Turismo, ha relazionato sulle ultime tendenze europee legate alla governance dei territori dal basso. Chiamando, i soci della Rete Museale e Naturale Belicina, i privati e gli Enti locali che ne fanno parte, a ragionare sulla necessità di costituire un soggetto unico che si occupi di politiche culturali, ribadendo che un progetto non condiviso risulta sterile e presto abbandonato. Rivolgendosi alla Rete e facendo riferimento al momento di transizione in atto, ha simbolicamente indicato la necessità di attraversare il guado e, mediante una forma giuridica più appropriata, da semplice associazione di volontariato divenire un attore delle politiche culturali del Belìce.
Nella sala gremita, grande interesse ha suscitato l’intervento di Claudio Bocci, direttore di FederCulture, che affrontando il tema della Progettazione integrata per lo sviluppo locale a base culturale ha posto l’accento in primo luogo sulla importanza in senso lato della cultura nella creazione di una visione unitaria di sviluppo. Cultura è, infatti, al centro di tutti i documenti europei sulla Programmazione 2014-2020. Dopo uno sguardo d’insieme, Bocci riferendosi alla Rete belicina, ha espresso la convinzione che la promozione di una produzione culturale rappresentativa come quella cha sostanzia la Rete comporta uno sforzo di gestione, una necessaria trasformazione verso un soggetto nuovo. Bocci afferma: adesso serve fare “una impresa culturale per lo sviluppo sostenibile” che gestisca in maniera organizzata e competente le politiche culturali condivise.
Giuseppe Avenia, del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, ha presentato l’esperienza condotta dall’amministrazione regionale in collaborazione con il MiBACT sulla Rete belicina nella sperimentazione degli standard di rete e presentato il sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard del luoghi della cultura della Regione Siciliana.
Tutti i relatori hanno ribadito che il punto di forza della Rete Museale e Naturale Belicina è la sua trasversalità (rete ibrida) ed il lavoro di progettazione partecipata e condivisa dimostrato dalle innumerevoli attività svolte in rete. Importanza dimostrata dalle numerose amministrazioni comunali presenti e partecipi Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Gibellina, Poggioreale, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Camporeale e Partanna e dal Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa e da quasi tutti i soci privati.