Favignana punta al futuro: 25 milioni per ridare vita all’ex carcere borbonico

redazione

Favignana punta al futuro: 25 milioni per ridare vita all’ex carcere borbonico

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martedì 19 Agosto 2025 - 06:20

Un luogo simbolo, per decenni silenzioso e dimenticato, si prepara a rinascere: l’ex carcere di Favignana, storica struttura nel cuore dell’isola, sarà al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione del valore complessivo di 25 milioni di euro. A confermarlo è il sindaco Giuseppe Pagoto, che ha accolto con entusiasmo l’opportunità offerta dal nuovo Accordo di Programma dell’I.T.I. – Investimento Territoriale Integrato “Terre degli Elimi smartland”, firmato nei giorni scorsi a Valderice. Si tratta di un tassello strategico all’interno di una visione più ampia che coinvolge sei comuni della Sicilia occidentale (Marsala, Misiliscemi, Favignana, Pantelleria, Vita, Valderice) e il Libero Consorzio comunale di Trapani. L’obiettivo? Dare vita a una rete territoriale solida e sinergica capace di attivare 450 milioni di euro in nove anni, dal 2025 al 2033, attraverso risorse pubbliche e private, in linea con gli indirizzi del Green Deal europeo e dell’Agenda 2030.

Pagoto: “Accordo importante per visione strategica”

Favignana, con la sua storia unica e il suo patrimonio paesaggistico straordinario, è tra i protagonisti di questa trasformazione. E il recupero dell’ex carcere – uno dei simboli architettonici più iconici dell’isola – rappresenta il cuore del progetto. “In realtà noi siamo una nuova amministrazione, insediati da poco, ma abbiamo accolto positivamente questo progetto che ci stiamo ritrovando – ha dichiarato il sindaco Pagoto –. È un accordo molto importante, una vera visione strategica. La riqualificazione dell’ex struttura penitenziaria è una sfida che abbiamo deciso di affrontare con passione. È un’area nel pieno centro abitato, importantissima per la comunità. Riconsegnarla ai cittadini sarebbe un risultato eccezionale”.

Cosa prevede il progetto

Il progetto prevede il recupero del vecchio edificio carcerario, di un castello al centro dell’isola, che diventerà fulcro della nuova destinazione d’uso dell’intero complesso: un centro museale, sì, ma anche un luogo vivo, attrezzato, fruibile da residenti e visitatori, e aperto a iniziative culturali e imprenditoriali. “Vogliamo trasformarlo in un centro di divulgazione, un’area attrezzata per la popolazione – spiega ancora Pagoto –. Ma anche un punto di attrazione per investimenti, magari da parte di imprenditori internazionali. Il progetto ha una valenza europea, ma anche mondiale, e il nostro compito è sfruttarne appieno le potenzialità”. Non è solo un’operazione urbanistica. È un gesto politico, sociale e culturale. Restituire nuova vita a un luogo che per anni ha rappresentato isolamento e reclusione, trasformandolo in uno spazio di apertura, condivisione e crescita, rappresenta una rivoluzione simbolica e concreta.

I tempi previsti

Se tutto andrà secondo i piani, entro il 2033 Favignana potrà contare su un nuovo centro pulsante di cultura e bellezza, capace di attirare visitatori, generare economia e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Un futuro che, finalmente, si costruisce sulla memoria. E che riporta l’isola al centro di un Mediterraneo che non smette mai di raccontare storie.

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