Secondo la nota rivista Men’s Health, la pista ciclabile lungomare più bella del mondo si trova in Italia. Anzi, in Sicilia. Anzi, a Marsala, e più precisamente nello Stagnone. Quante altre piste ciclabili al mondo costeggiano uno specchio d’acqua salmastra che al tramonto si tinge di rosso e arancio, tra mulini a vento, saline e isole incantate? Probabilmente nessuna. Ed è anche per questo che questo luogo straordinario è in lizza per entrare nel Patrimonio UNESCO. O almeno così pare. In realtà una proposta e un iter per entrare nell’Unesco come saline di Marsala, Trapani e Paceco c’è. Ma non se ne vede ancora la fine.

La ciclabile – che costeggia la strada del sale – si estende per 7,6 km, snodandosi lungo la costa da Villa Genna fino a Birgi Nivaloro, nei pressi dell’imbarcadero per l’Isola di Santa Maria, una delle perle del territorio. È una pista che puoi percorrere a piedi, di corsa o in bicicletta, e che regala scorci da cartolina, soprattutto all’ora del tramonto, quando il sole si immerge tra le saline e lo Stagnone si trasforma in uno specchio dorato. Un’esperienza che, garantisce Men’s Health, “resterà nel cuore per tutta la vita”. Ma siamo sicuri sia realmente così? Verde incolto, rifiuti, erosione costiera, cordolo della ciclabile ormai danneggiato e ciclabile all’altezza di Mammacaura ormai invisibile a causa di sabbia e detriti ricoprono la pista ciclabile che, avrebbe potuto essere una delle più suggestive ma non lo è affatto. Sarà suggestivo il tramonto, lo saranno le saline, il sale bianco e il rosa dell’acqua dopo le 19, ma la ciclabile non è la più bella al mondo. Ci sono una serie di problematiche e la principale è una: l’incuria.