Il caso della gestione delle strisce blu nel Comune ericino torna prepotentemente al centro del dibattito politico, infiammando il Consiglio Comunale e sollevando interrogativi sulla trasparenza amministrativa, sulla legalità delle proroghe contrattuali e sul futuro della sosta a pagamento in città. A dare nuova linfa alla polemica è una recente comunicazione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che, a seguito di un esposto presentato tre mesi fa da alcuni consiglieri comunali di opposizione, che considererebbe illegittime le proroghe con cui dal 2019 ad oggi è stata affidata la gestione delle aree di sosta a pagamento alla società Soes S.p.A., senza alcuna gara pubblica.
L’opposizione attacca sul caso “strisce blu”
Non hanno usato mezzi termini i consiglieri comunali Assunta Aiello, Michele Cavarretta, Vincenzo Favara, Vincenzo Maltese, Simona Mannina e Alberto Pollari, che con un comunicato congiunto, hanno parlato di “violazione dei principi di concorrenza e trasparenza” e di una “gestione opaca e reiteratamente prorogata di un servizio pubblico essenziale”. Per i sei firmatari, la responsabilità politica ricade “per intero sull’amministrazione guidata dalla Sindaca Daniela Toscano”, accusata di aver ignorato le interrogazioni consiliari e di aver “scaricato sulle spalle degli ericini” gli oneri di un servizio ritenuto oggi non regolare. I consiglieri pongono due interrogativi retorici, ma pesanti come macigni: “Chi restituirà i soldi spesi dai cittadini per i parcheggi dal 2019 a oggi? E chi pagherà le multe comminate nel medesimo periodo?”. Non mancano stoccate dirette alla prima cittadina, accusata di arroganza, incapacità e superficialità politica. E, in un affondo dal sapore personale, i consiglieri rinfacciano alla sindaca alcune frasi al vetriolo pronunciate in passato, come quella in cui definì le battaglie dell’opposizione “degne di Don Chisciotte e Sancho Panza”. “Alla fine – scrivono i sei – avevamo e abbiamo ragione”.
La replica della sindaca Toscano
La replica della Sindaca Toscano non si è fatta attendere. In una nota, dai toni altrettanto affilati, la prima cittadina ridimensiona la portata della comunicazione ANAC: “Si parla di criticità, non di illegittimità definitiva”, sottolinea, rivendicando come l’amministrazione fosse già al lavoro ben prima del clamore suscitato dai consiglieri. “Voi presentate esposti con l’enfasi di chi scopre l’acqua calda, mentre noi preferiamo lavorare in silenzio”, ha scritto. Il messaggio è chiaro: l’opposizione viene accusata di strumentalizzare una questione tecnica per fini politici, esasperando toni e contenuti in assenza – secondo la Sindaca – di proposte alternative concrete. “Voi rincorrete i mulini a vento – conclude la Sindaca – noi governiamo. Con risultati, non con citazioni”. Nel frattempo, resta il nodo più sostanziale e meno retorico: non esiste ancora un nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio, e ogni giorno di proroga aggiuntiva alimenta perplessità, se non contenziosi. Intanto, l’ANAC ha concesso trenta giorni di tempo al Comune di Erice per indire il bando che, come noto, è stato affidato alla Centrale Unica di Committenza di Messina.