Antonella Ingianni: “Si continua a sfregiare Capo Boeo. Perchè la Sovrintendenza non interviene?”

redazione

Antonella Ingianni: “Si continua a sfregiare Capo Boeo. Perchè la Sovrintendenza non interviene?”

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lunedì 07 Luglio 2025 - 17:20

“Ennesimo scempio sotto gli occhi dei Marsalesi, dei turisti, dei viaggiatori. Il lungomare Boeo oggetto, ancora una volta, di disattenzione storica, archeologica e paesaggistica. Dovrebbe essere la passeggiata, il fiore all’occhiello della città di Marsala, invece è oggi ridotto a circonvallazione esterna della città, percorsa da auto che sfrecciano a gran velocità nel doppio senso di circolazione che inevitabilmente invadono la pista ciclabile e rendono rischioso il percorso di pedoni e runner. Non basta. Oggi, complice l’errore fatto a suo tempo di costruire dei muraglioni sul mare, forse per sostenere la strada, si continua a sfregiare la costa e Capo Boeo essenza della nostra isola, il luogo magico su cui è sorta la città di Lilibeo, fondata da Cartagine in una zona strategica per il controllo del Canale di Sicilia”.

La denuncia arriva da Antonella Ingianni, componente della Direzione Nazionale di Europa Verde.

“Il mare – prosegue la nota di Antonella Ingianni – cerca di abbattere un muro costruito sul mare. I nostri Amministratori che fanno? Anziché riflettere sul fatto che in passato si era osato troppo e dunque affrontare il tema e avviare una riprogettazione del water front della città, iniziano interventi come se si trattasse di in una strada qualsiasi, aumentano la struttura del muro e intervengono – nel luogo che diede i natali alla nostra Marsala – come elefanti in una cristalliera. Prendono una ruspa cingolata e la fanno passare sopra la roccia con le tombe puniche, tanto i morti non ci sono più, e reinventano il paesaggio. Niente più muri di sostegno a sostenere il piazzale (creato un tempo dai marsalesi che buttavano lì i resti delle case abbattute nottetempo), ma – come è moda fare nei giardini delle ville di campagna – creano con dei massi sovrapposti un nuovo fronte marino e così tutto è risolto. E come se non bastasse , è iniziata una costruzione in mare. Sembra che debba diventare una piattaforma per bagnanti!. Ma dove sono i parcheggi per i “fruitori”? o forse la sovrintendenza concederà un’area a tale scopo dentro il parco archeologico?”.

Da qui una serie di interrogativi avanzati dalla dirigente di Europa Verde: “E’ normale chiedersi: come mai la Soprintendenza ha autorizzato il progetto? Ha pensato che tutelare il paesaggio è suo dovere? Come definirebbero gli uffici l’orribile muraglione di finta roccia guardandolo dal mare? In questo momento in cui in Sicilia è urgente dire ad alta voce che la questione morale in politica è centrale, a quanto pare è più urgente scusarsi per avere ringraziato il politico sbagliato che – se anche ha sostenuto i lavori di illuminazione nel parco archeologico di Marsala – non ha fatto altro che il suo lavoro”.

La nota si conclude con una proposta che suggerisce una prospettiva diversa nell’immaginare il futuro di questo pezzo di città: “Noi di Europa verde pensiamo che rendere pedonale il tratto di lungomare da Viale Isonzo sino al Canottieri sia la scelta da fare e sappiamo che, con la giusta pianificazione, questo può diventare un luogo di straordinario interesse per i cittadini, per i viaggiatori, per tutti coloro che lo frequenteranno. Porteremo avanti, in tutte le sedi possibili, l’idea che capo Boeo è un bene comune e che va rispettato. Fermatevi. Fermiamoli”.

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Un commento

  1. Fermare gli stupidi non è facile. Quando gli stupidi hanno un’idea, la comunicano ad altri e ne ottengono appoggio e consenso, perché la stupidità è più diffusa dell’intelligenza. Nella nostra città, gli stupidi al potere sono stati pari e patta con gli incompetenti. Si vede che gli uni e gli altri rispecchiano al meglio la società marsalese.
    Tutte le bellezze naturali, storiche e archeologiche della città sono state trascurate o danneggiate.
    Ricordo che un sindaco, Giulia Adamo, promosse e realizzò un giardino provvisorio fuori Porta Nuova, che sembrava ridicolo a fronte di un parco archeologico trascurato. Ma anche altre amministrazioni non sono state da meno nel trascurare quell’ampia zona intorno a Capo Boeo. Ci sono una ventina di ettari che contengono mezza città antica, Lilybeo. Se fossero stati fatti continuamente gli scavi, anche un poco alla volta, si avrebbe un parco archeologico tra i più estesi. Invece, quello che è stato portato alla luce è ben poco. L’unica opera di discoperta importante è la Villa Romana, rinvenuta e valorizzata durante la prima metà del Novecento. Poi, si consenti ai trattori di coltivare la terra sopra le antiche mura, case, vie e piazze.
    Nemmeno i vincoli urbanistici furono rispettati. Nel dopoguerra, lungo il lato esterno di via Armando Diaz furono consentiti, per i più abbienti, i condomini che non dovevano sorgere. Un consiglio comunale di fine Ottocento aveva vincolato quella fascia di area urbana. Il vincolo fu superato.
    Con l’elencazione delle insufficienze politiche, si potrebbe andare avanti a lungo. L’ho scritto in articoli e libri centinaia di volte, ma a che pro? Le prospettive non sono cambiate, come vedo anche da questo intervento di Antonella Ingianni.

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