La Sicilia del Futuro? Secondo l’Istat sarà più vecchia e meno popolata

redazione

La Sicilia del Futuro? Secondo l’Istat sarà più vecchia e meno popolata

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venerdì 01 Novembre 2024 - 07:00

Nel cuore del Mediterraneo, dove il sole accarezza antiche pietre e il vento trasporta storie lontane, la Sicilia sta per cambiare volto, e non solo la Sicilia: è l’intera Italia a trasformarsi in un enigma demografico. L’Istat, il ‘veggente dei numeri’, getta luce su un futuro che non è altro che una spirale di abitanti in dissolvenza: dagli attuali 59 milioni e 284 mila del 2021, il Paese scenderà a 58 milioni entro il 2030, mentre l’isola siciliana perderà circa il 5% della sua popolazione – oltre 250 mila anime – un trend che ha le fattezze di un lento oblio.

La “Crisi dell’Esodo“, accentuata da decenni di scarsa natalità e dalla fuga di energie verso il Nord e verso l’estero, accelera e si fa visibile come un’onda anomala che nessuno riesce a fermare. La pandemia, acceleratore del presente, ha spinto verso il margine numeri che solo qualche anno fa erano ancore. Con un Censimento Permanente, l’Istat prova a fotografare un’isola in movimento statico: al 31 dicembre 2022, i residenti siciliani si fermano a 4.814.016, -0,4% rispetto al 2021, con una realtà spaccata: quasi metà della popolazione gravita attorno alle province di Palermo e Catania (47,3%).

Numeri che raccontano: decrescono i nuovi nati e si alza l’età media

La denatalità è il nuovo marchio: appena 36.810 nati, -425 rispetto all’anno precedente. Una generazione che sfuma prima ancora di darsi un’identità. Il tasso di mortalità aumenta, da 12,2 per mille a 12,3, e mentre la longevità femminile prolunga i giorni, le donne rappresentano il 51,3% della popolazione, superando gli uomini di oltre 123 mila. Ma è una longevità che non porta futuro: l’età media sale a 45,2 anni, in un Paese che invecchia senza un rimpiazzo giovanile. Le province si raccontano come quadri surreali di un’Italia in metamorfosi: Palermo e Catania, uniche a superare il milione di abitanti, sono le punte della piramide; Messina segue, ospitando il 12,5% dei residenti siciliani, mentre le altre sei province accolgono il 30,2%. E Trapani? 415.006 abitanti e un -0,5% annuale, un paesaggio che nel 2050 potrebbe vedere la popolazione attiva scendere dal 63% al 52%, con i giovani ormai simboli di un’altra epoca.

Migranti da oltre confine e l’ombra dell’Esodo

È una Sicilia sospesa tra chi arriva e chi parte. 191.368 stranieri – +6.763 rispetto al 2021 – provenienti da 164 Paesi, ridisegnano una pluralità che non basta a contrastare le onde di emigrazione. I più numerosi arrivano dalla Romania, seguiti da Tunisia e Marocco, un mosaico che si incastra con un tasso di natalità inferiore al tasso di mortalità in molte aree, come Enna e Trapani. È la visione di un’isola in cui la vita si frammenta nel tempo, e i numeri si traducono in ombre, mentre la Sicilia, il cuore palpitante del Mediterraneo, si dissolve nel suo stesso splendore.

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