Sebbene il presidente della Regione abbia chiesto qualche altra settimana di tempo all’Ars per approvare alcune riforme prima di dimettersi, il dopo-Crocetta è di fatto già iniziato. Partiti e movimenti scaldano già i motori in vista delle elezioni anticipate che, salvo imprevisti, dovrebbero tenersi la prossima primavera. Fino a qualche giorno fa, sembrava scontata la possibilità che il nuovo corso renziano del Pd potesse tradursi nella candidatura alla presidenza della Regione da parte del sottosegretario Davide Faraone. Ma i primi sondaggi pare si siano rivelati ben poco incoraggianti e Renzi non vuole correre il rischio di perdere. E allora potrebbero tornare d’attualità i nomi di Leoluca Orlando e Enzo Bianco, buoni per tutte le stagioni nonostante siano attualmente alla guida dei Comuni di Palermo e Catania. Nel caso in cui si andasse alle primarie, sarebbe della partita anche Fabrizio Ferrandelli, che con le sue dimissioni dall’Ars ha voluto rimarcare platealmente la propria distanza rispetto al governo Crocetta. Sarà interessante capire chi farebbe parte della coalizione del Pd tra gli attuali alleati (Udc, Pdr, Sicilia Democratica) e tra coloro (Ncd) che a livello nazionale sostengono Matteo Renzi. Difficile la ricomposizione con i soggetti che nel 2012 proposero un’alternativa a sinistra del Pd, scontando però la clamorosa esclusione del candidato presidente Claudio Fava, sostituito in extremis da Giovanna Marano. Probabile che si provi anche stavolta a imbastire un progetto concorrenziale a quello dei democratici, pensando anche a quello che stanno tentando di fare a livello nazionale i vari Civati, Fassina e Landini. Nel centrodestra, dovrebbe riprovarci Nello Musumeci, che stavolta spera di potersela giocare senza concorrenze interne all’area moderata come avvenne invece nel 2012, quando il suo risultato elettorale fu di fatto compromesso dall’improvvisa discesa in campo di Gianfranco Miccichè. E poi c’è, soprattutto, il Movimento 5 Stelle, nuovamente in ascesa nei sondaggi e pronto a giocarsi le proprie carte fino in fondo. Nel 2012 i pentastellati ottennero un risultato sorprendente portando all’Ars assieme al candidato presidente Giancarlo Cancelleri una pattuglia di esordienti, tra cui i trapanesi Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, che hanno lavorato con serietà in questi tre anni. Stavolta possono contare su un gruppo più maturo e su un maggiore radicamento territoriale. Come al solito, naturalmente, saranno le consultazioni sul web tra gli iscritti a designare il candidato presidente. Potrebbero essere della partita anche due soggetti politici che non avevano partecipato alla competizione elettorale tre anni fa: “Italia Unica” di Corrado Passera e il movimento “Noi con Salvini” che ha già individuato nello scrittore catanese Pietrangelo Buttafuoco il proprio candidato ideale. L’autore di “Buttanissima Sicilia” e “Le uova del drago”, tra i più feroci oppositori di Crocetta, ha però declinato la proposta. Probabile, infine, la partecipazione alla competizione elettorale di qualche lista autonomista: tre anni fa ci provò Cateno De Luca con la lista “Rivoluzione Siciliana”. Stavolta potrebbe provarci qualcun altro.
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