Assegnate le Bandiere Blu 2024. La provincia di Trapani a secco da dieci anni

redazione

Assegnate le Bandiere Blu 2024. La provincia di Trapani a secco da dieci anni

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martedì 14 Maggio 2024 - 16:34

Sono 14 le Bandiere Blu che sventoleranno sulle spiagge siciliane quest’anno, tre in più rispetto allo scorso anno. Fee Italia, l’organizzazione non governativa che ogni anno assegna l’ambito riconoscimento ha premiato soltanto tre province siciliane: Agrigento con Menfi (Lido Fiori Bertolino, Porto Palo Cipollazzo), Messina con Furci Siculo, Letojanni, Tusa, Santa Teresa Riva, Roccalumera, Lipari (Stromboli Ficogrande, Vulcano Gelso, Vulcano Acque Termali, Canneto, Acquacalda), Alì Terme e Taormina (Mazzeo) e Ragusa con Modica (Maganuco, Marina di Modica), Pozzallo (Pietre Nere, Raganzino), Marina di Ragusa, Scicli (Sampieri, Pisciotto) e Ispica (Santa Maria del Focal). Le new entry sono concentrate nel messinese (Taormina, Letojanni) e nel ragusano (Scicli), mentre restano ancora fuori le province di Trapani, Palermo, Catania e Siracusa.

Tra gli approdi turistici solo due riconoscimenti per la Sicilia, entrambi sul versante orientale, dove si confermano Capo d’Orlando Marina e Marina di Nettuno (Messina).

Sono cresciute fino a 236 le località costiere a cui è stato assegnato il riconoscimento della Bandiera blu 2024. La regione con più riconoscimenti è la Liguria, che ottiene 34 vessilli, più della Puglia (24), della Campania e della Calabria (entrambe 20).

In provincia di Trapani la bandiera blu manca, ormai, da dieci anni. L’ultimo riconoscimento risale al 2014, quando il vessillo fu assegnato al litorale sud di Marsala. La qualità dell’acqua e l’indiscutibile bellezza naturalistica di diverse siti (da San Vito lo Capo a Marina di Selinunte, passando per le Egadi e Pantelleria) continuano ad essere molto apprezzate dai turisti, che ogni anno arrivano numerosi per trascorrere le proprie vacanze in Sicilia. I doni di madre natura, tuttavia, non sono stati accompagnati da una lungimirante azione politica da parte della amministrazioni locali, spesso titubanti nel contrastare l’abusivismo edilizio o nel realizzare quegli interventi necessari per la tutela ambientale che Fee Italia considera requisiti essenziali per l’assegnazione dei vessilli.

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