Un messaggio importante ha bisogno di un veicolo importante per diffonderlo. Pensiamo alle opere dell’antichità che, sfidando il tempo, ci raccontano le civiltà del passato. Dalle Piramidi al Colosseo, dalle costruzioni veneziane alla torre Eiffel, tutti ci aiutano a capire i messaggi che ci hanno lasciato i nostri antenati. Noi naturalmente abbiamo la stessa necessità: lasciare un’impronta della nostra epoca. Oggi la scrittura on-line ci facilità, ma l’architettura sembra destinata a resistere. Abbiamo fatto questo giro di parole, che può sembrare tortuoso, per commentare una notizia che ci ha piacevolmente colpito. Da lunedì a Palermo in via Fichidindia inizieranno i lavori per la costruzione di una chiesa e di un grande centro polivalente in un terreno confiscato alla mafia. Dopo un iter burocratico ( …e ti pareva) durato anni, comincia a materializzarsi il sogno di don Pino Puglisi, il beato ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Sulla vita e sull’atteggiamento di don Pino si è scritto tutto e sarebbe pleonastico ripercorrerne qui la storia. Il sacerdote di Brancaccio fu ucciso perché diffondeva un messaggio di legalità e di lotta alla mafia. Punto. Ci piace però pensare che il suo sogno di avere un luogo di raduno e di preghiera per diffondere oltre al Vangelo, la ferma e netta opposizione ad ogni forma di illegalità, prenda corpo con i soldi pubblici dell’8 per mille. Ma ci piace pensare che anche i giovani che non erano nati quando il sacerdote fu ucciso, potranno usufruire della struttura. Questa lascerà un messaggio della nostra epoca a chi verrà dopo. Si tratterà di una struttura che parlerà certamente di culto religioso, ma sarà ricordata come l’opera voluta da don Pino, che con l’abito talare e con l’impegno quotidiano testimoniava la lotta alla criminalità come bene necessario e indispensabile. Per questo è morto. Lo ricorderanno nel futuro. Ora cercate tutti quanti siete nelle condizioni di farlo di accelerare l’iter per finire l’opera. Don Pino, dovunque sia, aspetta. Sbrigatevi e niente soliti pasticci.
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