E’ stata inaugurata al Castello Eufemio di Calatafimi Segesta, Phimes, l’installazione di Gabriele David Gandolfo con cui l’artista vuole rendere omaggio alla tradizione dei pani votivi siciliani e nello specifico al cucciddatu, pane votivo circolare a forma sole, legato al culto del SS. Crocifisso e ai rituali agrari di morte e rigenerazione, di cui il territorio è pregno.
L’opera, realizzata dalla ditta locale “Leonardo Vultaggio – So.Me.L. SNC”, è il risultato dell’intento comune dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco, che hanno collaborato per la stesura di un progetto in parte finanziato dall’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica.
Lo scopo del progetto è di stabilire un contatto diretto con Elyma, opera già realizzata da David, che si snoda in un percorso all’interno del Parco archeologico di Segesta, composto da installazioni vegetali e sculture che, nel segno della biodiversità e della connessione uomo-natura, elaborano il simbolo andino della Chakana o Croce del Sud.
“Con questa installazione vogliamo sottolineare la continuità tra Segesta e Calatafimi- afferma Francesco Gruppuso, sindaco della cittadina del trapanese – in nome di riti e tradizioni che sono radicati nel territorio, dal mitico passaggio di Demetra e alla fede nel SS. Crocifisso. Questa scultura, affidata alla progettazione dello stesso artista di Elyma, suggella in nome dell’arte la sinergia con cui le due istituzioni, Parco e Comune, stanno lavorando per il territorio”.
Anche Luigi Biondo, direttore del Parco archeologico di Segesta, esprime soddisfazione per la realizzazione di questo lavoro che “… studia il simbolismo che ruota intorno al grano e ne fa luogo di incontro fra culture lontane, come quella locale e quella andina, ma anche momento di passaggio di consegna tra vecchie e nuove generazioni. Come a Segesta, anche a Calatafimi infatti l’inaugurazione dell’installazione coinciderà con una performance che culminerà con la semina del grano. Un ulteriore tassello al progetto, già in fieri, di una Segesta, luogo di incontro e valorizzazioni delle culture”.