La Corte d’Appello di Palermo ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado relativa al processo con rito abbreviato celebratosi in seguito all’operazione antimafia Scrigno. Tra gli aspetti di maggiore evidenza spicca la condanna di Carmelo Salerno, che dovrà scontare una pena di 12 anni. Vengono rideterminate le condanne inflitte agli imputati Michele Martines (13 anni e 4 mesi), Francesco Orlando (12 anni e 8 mesi), Francesco Virga (16 anni e 8 mesi), Pietro Virga (19 anni e 4 mesi) Pene più lievi sono state disposte per Francesco Salvatore Russo (un anno e sei mesi), Jacob Stelica (1 anno): a entrambi – in primo anno condannati a 4 anni – è stata concessa la sospensione condizionale (subordinata per Russo al pagamento della provvisionale assegnata alle parti civili).
Nei confronti di Carmelo Salerno, il cui nome era emerso anche nella recente operazione Hesperia, viene disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Contro l’assoluzione in primo grado la Procura generale aveva deciso di ricorrere in Appello e durante il processo di secondo grado celebratori a Palermo sono emersi nuovi elementi su Salerno che hanno poi portato alla condanna.
La Corte, presieduta dalla giudice Adriana Piras, ha infine revocato la confisca dell’esercizio commerciale Lo Scrigno di Francesca Maria Coppola e del Bar Efri (con sede a Trapani, in via Agostino Pepoli).