Marsala torna a ricordare Vito Pipitone, il sindacalista ucciso dalla mafia per le sue battaglie a favore dei braccianti agricoli e dell’applicazione della legge Gullo. Come ogni anno, si rinnova la memoria di quel delitto grazie all’impegno del presidio marsalese di Libera (intestato proprio a Vito Pipitone), alla Camera del Lavoro di Marsala, alle associazioni Amici del Terzo Mondo e Archè onlus e alla Rete degli Studenti Medi. L’iniziativa si terrà in via Bue Morto (contrada Terrenove Bambina), domenica 7 novembre, a partire dalle 10, nello spazio in cui è stata collocata negli anni scorsi una scultura commemorativa e messi a dimora alcuni alberelli.
Vito Pipitone fu ucciso la sera dell’8 novembre del 1947, mentre stava rientrando a casa. Fu colpito a morte da numerosi proiettili fatti partire dalle armi dei sicari mafiosi. Le cronache dell’epoca raccontano che fu trasportato all’ospedale di Marsala, dove i medici tentarono un disperato intervento per salvargli la vita. Ma, purtroppo, non ci fu nulla da fare. La sua scomparsa lasciò nel dolore e nello sconforto la moglie e i figli piccoli, ma scosse profondamente anche la comunità marsalese e, in particolare, i lavoratori agricoli che in Vito Pipitone vedevano un riferimento autorevole, a garanzie delle lotte per l’affermazione dei loro diritti. Ai suoi funerali parteciparono circa 5000 persone.