“Come è cambiato il mondo post Covid?”. Questo l’interrogativo intorno a cui si è sviluppata l’analisi politica di Romano Prodi, protagonista dell’evento inaugurale della Summer School di Marsala, giunta alla sua quinta edizione. L’ex presidente della Commissione Europea si è soffermato sulla risposta data all’emergenza epidemiologica dalle grandi potenze mondiali, sottolineando la capacità di reazione dimostrata dalla Cina e il rafforzamento dei grandi colossi economici che operano nel mondo dei big data. Di fronte alla competizione sempre più forte tra Pechino e gli Stati Uniti per il controllo dell’economia mondiale, c’è un’Europa che continua a perdere terreno: “Siamo ancora la prima potenza industriale del mondo, ma non abbiamo alcuna influenza nei cambiamenti politici, perchè non abbiamo avuto una linea unitaria”, ha evidenziato Prodi, che ha poi sottolineato la necessità, da parte dell’Italia, di portare a compimento riforme sempre auspicate, capaci di garantire procedure semplificate per le imprese, un migliore funzionamento della sicurezza e della macchina giudiziaria.
Poi c’è la questione legata ai rapporti con l’Africa, che per l’ex presidente del Consiglio, “devono essere costruiti” attraverso una “politica attiva, da un punto di vista commerciale e culturale”. Prodi ha quindi dedicato un ulteriore passaggio alla necessità di operare un grande investimento su scuola e ricerca: “Se non si ricostruisce il sistema informativo dei giovani, rimaniamo emarginati. Siamo tra i Paesi europei in cui il numero dei cittadini che ha maggiori difficoltà di connessione”. Infine, sollecitato dagli studenti, il professore bolognese si è soffermato sull’arretramento della democrazia rappresentativa in molti Paesi del mondo, con la tendenza che si sta sviluppando in molte aree a delegare all’autoritarismo i processi decisionali.
Prima della prolusione di Prodi, seguita sulla piattaforma Zoom da 50 iscritti alla Summer School, provenienti da diverse parti del mondo, i saluti istituzionali del sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo. “Quando abbiamo accolto la richiesta degli organizzatori all’inizio del mio mandato amministrativo di organizzare questo importante momento formativo post universitario – sottolinea il sindaco Di Girolamo – non credevamo di raggiungere questi livelli. Sono certo che anche negli anni a venire la “Summer School” possa continuare a prescindere da chi guiderà la Città. E’ certamente un patrimonio formativo e culturale che va salvaguardato e per il quale mi sento di ringraziare sia il Magnifico Rettore Fabrizio Micari che il professor Scichilone e Luana Alagna”. Colgo l’occasione – come ho fatto presente durante il mio intervento – per sottolineare come il Mediterraneo deve essere un mare di pace e non di divisione”.
Nel suo saluto Fabio Mazzola, pro-Rettore dell’Università di Palermo presente a San Pietro ha evidenziato la bontà e la valenza dell’iniziativa mentre il direttore del Dipartimento Politiche Alessandro Bellavista ha ribadito che ha sempre sostenuto la “Summer” considerato “i nobili fini che essa persegue”.
Dispiaciuto per non essere presente a causa di problemi fisici il Magnifico Rettore di Unipa, Fabrizio Micari, ha portato il suo saluto telefonicamente. “Con la “Summer school” – ha riferito Micari – si fa Università nel senso più proprio del termine. Si è quindi compiaciuto sia con gli organizzatori che con il Comune di Marsala.
Nel suo intervento il direttore Giorgio Scichilone si è dichiarato soddisfatto di quanto è stato fatto con la “Summer School” e di come questo momento di formazione post laurea abbia raggiunto una dimensione internazionale. Ancor più contento si è mostrato perché quest’anno si sono dovute superare tante difficoltà legate alla pandemia Covid-19 e perché si dà una ulteriore dimostrazione di cosà significa fare Università in rete.
Le lezioni per gli studenti della “Summer School” proseguiranno già domani. Il corso che quest’anno verte sul tema “Tempo di passaggi. Ripensare la politica e i suoi mutamenti: dalla virtù al virtuale” si concluderà il prossimo 28 agosto con l’intervento di Massimo Bray e con un saluto di Liliana Segre. Nella locandina allegata il programma in forma dettagliata.