La stagione balneare ormai è alle porte e sono all’ ordine del giorno dibattiti sul tema di come e quando si potrà capire l’atteggiamento da assumere.
Sull’argomento interviene e il comune di Trapani che richiede al presidente della Regione siciliana interventi a sostegno della nautica da diporto e della pesca sportiva.
Il sindaco Giacomo Tranchida e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Guaiana hanno scritto una lettera al governatore Nello Musumeci, all’assessore regionale alle Attività produttive e al prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi.
“Le segnalazioni pressanti raccolte, al pari di altre città costiere – marinare,- dicono i due politici trapanesi – ci impongono l’obbligo di sottoporle una riflessione al fine di salvaguardare la connessa vocazione turistica siciliana, che si sviluppa tramite la nautica da diporto, la pesca sportiva, etc. Migliaia di imbarcazioni diportistiche, di ogni tipo, di fatto risultano abbandonate da mesi alle incurie del tempo nei cantieri navali o nei depositi di ricovero invernale.
La conseguenza è che molte migliaia di lavoratori del settore, crediamo molti di più di quelli impiegati negli stabilimenti balneari che lei col ha di fatto scongelato, nella migliore delle ipotesi sono in Cassa Integrazione e le aziende sull’orlo del fallimento”.
Un fermo delle attività che si ripercuote “…inesorabilmente sulla pesca sportiva che, sarà pure un prodotto di nicchia e d’élite, ma che per caratteristiche tecniche e specificità delle attrezzature e dei materiali impiegati, registra ogni anno incrementi percentuali a doppia cifra nella fatturazione, anche per la presenza di una ricca e varia fauna nei nostri splenditi mari, ad esempio in questo momento “saremmo” nel periodo per la pesca sportiva del tonno”.
Tanchida e Guaiana sottolineano che Lazio, Liguria, Marche e Toscana, hanno aperto anche al comparto nautico diportistico, consentendo la ripresa dei lavori per la consegna dei natanti già ultimati. “Noi le chiediamo di essere ancor più lungimirante e consentire a migliaia di aziende e alle decine di migliaia di lavoratori dipendenti, di ritornare ad operare nei cantieri navali e nei depositi, per far sì che la riapertura, speriamo presto, trovi tutto pronto per una rinascita economica”.