Il web non risparmia proprio nessuno, nemmeno i tre “tenorini” che per una battuta infelice sono diventati bersaglio di ironici e, in alcuni casi, feroci internauti.
Non ci sarà stata presunzione nelle loro parole, era comunque da evitare. Il trio de Il Volo è comunque incappato nella proverbiale buccia di banana. La frase incriminata è stata pronunciata nel corso di un’intervista a Radio Club 91, in cui Gianluca Ginobile, Piero Batrone e Ignazio Boschetto si sono lasciati andare a questa dichiarazione: “Chi è abituato ai Led Zeppelin non può ascoltarci. Siamo unici ma non facciamo lirica, nessuno canta come noi a 20 anni. Il nostro è un po’ lirico, un vintage musicale. Chi è cresciuto ascoltando i Led Zeppelin non può ascoltare il nostro genere musicale. Mettiamo d’accordo le generazioni, ed in questo momento non abbiamo competitor”.
Diverse le interpretazioni che sono state date in rete, dure a volte, soprattutto da chi ama il mondo del rock, distante anni luce dai gusti musicali di chi ascolta Il Volo.
Su Twitter è partita una vera e propria gara alla battuta: “Chi è abituato ai Led Zeppelin non può ascoltarci. A ruba la discografia dei Led Zeppelin“, “Chi è abituato ai Led Zeppelin non può ascoltarci. Ma nemmeno chi è abituato alla musica”.
A dire la sua sulla vicenda, anche il famoso editorialista de “Il Fatto Quotisiano” Andrea Scanzi, una delle penne più famose d’italia e al momento uno dei più seguiti anche sui social. Con un lungo post ha così commentato la vicenda:
Menomale che nessuno canta come voi. Esistono già la pandemia, Achille Lauro e Gasparri. Di afflizioni ne avremmo già abbastanza.
2. Tra voi e i Led Zeppelin c’è la stessa differenza che passa tra una Duna color sugna e una Maserati fiammante. E voi non siete fiammanti.
3. Ve la tirate come John Lennon. Ma lui poteva. Voi, essendo l’anello di congiunzione sonoro tra un Bocelli fuori forma e uno xilofono triste, no.
4. Vale più una nota di Stevie Ray Vaughan di tutto il vostro repertorio bolso da mai stati giovani.
4. La vostra musica che “mette d’accordo le generazioni” mi provoca un’accentuata trivellatura di gonadi e glande, ma magari sbaglio io che “son cresciuto ascoltando i Led Zeppelin” (e menomale, perché fossi cresciuto con voi a quest’ora mi sarei strozzato da solo).
Ringraziandovi per la vostra arte che “non ha competitor”, colgo l’occasione per invitarvi ad andare a zappare le prodi. Agili e in scioltezza.
Cordialmente,