La seduta di stamattina del Consiglio comunale di Marsala è cominciata, come al solito, con tutta una serie di interventi e di comunicazioni che niente avevano a che vedere con l’ordine del giorno. Il solo punto incardinato e su cui, cominciata la discussione, vale la pena soffermarsi, è quello relativo alla nuova aliquota dell’addizionale comunale dell’Irpef, la tassa sulle persone fisiche che viene trattenuta direttamente alla fonte ai lavoratori dipendenti, mentre per gli autonomi si versa in seguito alla dichiarazione dei redditi. Assente il Commissario Straordinario, Giovanni Bologna, è toccato a direttore di ragioneria, Nicola Fiocca, relazionare sul punto in oggetto. “Il Consiglio comunale – ha esordito il dirigente – nella scorsa sessione non ha accolto la proposta dell’Amministrazione circa la tassa sulla prima casa, abbassando al 1,5 per mille quella che era stata trasmessa, ovvero l’aliquota al 2,5 per mille. Tale decisione porta adesso ad un ammanco nel Bilancio di circa 1 milione e 800 mila euro. Si potranno recuperare in parte tali somme aumentando dello 0,2 per centro l’aliquota Irpef, ovvero portandola dall’0,6 attuale allo0,8. Naturalmente saranno esentati, come già accade adesso, i redditi sotto gli ottomila euro, mentre gli altri subiranno un aumento lineare dello 0,2 che in ogni caso sarà quantificato in base al reddito percepito da ogni persona fisica”. Tra gli interventi che si sono susseguiti quello che ha fornito oltre ad alcuni dati tecnici anche una valutazione politica è stato fatto dal Consigliere Enzo Russo. “Non comprendo in base a che cosa, se non per recuperare somme a casaccio, si chiede l’aumento del’Irpef ai marsalesi – ha detto l’esponente del PD -. Mi aspettavo dall’ufficio di ragioneria una relazione dettagliata che ci spiegasse che quantità di evasione c’è nella Città. Quante somme state recuperate? E’ mai possibile che nella nostra Città i possessori di barche di lusso e di case sontuose la gente denuncino un reddito di poche migliaia di euro? Non possiamo sempre essere i killer della povera gente. Occorre cambiare registro”. Così mentre la discussione continuava, si è appreso che la Regione Sicilia non concederà altre proroghe sulla data fissata per oggi per consentire l’approvazione del Bilancio. Tuttavia, come affermato dai tecnici e anche da esponenti politici, dalla data del 30 settembre ci sono ancora 15 giorni per esitare l’atto. Altrimenti al Consiglio comunale si sostituirà un commissario ad acta nominato dalla Regione.
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