Riforma della giustizia, a Marsala nascono i fronti del sì e del no

redazione

Riforma della giustizia, a Marsala nascono i fronti del sì e del no

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martedì 16 Dicembre 2025 - 06:00

Si sa ancora relativamente poco intorno alla cosiddetta Riforma Nordio, ovvero al complesso di leggi che vanno a modificare, innovare o stravolgere l’apparato giudiziario dell’ordinamento italiano. I punti chiave della riforma includono l’abolizione dell’abuso d’ufficio, modifiche sostanziali al traffico di influenze illecite, limiti alla pubblicazione delle intercettazioni, obbligo di interrogatorio preventivo per le misure cautelari e quindi comunicazione preventiva a chi ne riceve una, e novità sull’ordinamento giudiziario, come la decisione collegiale sulla custodia cautelare dal 2026, e l’esclusione dell’appello del pm contro le sentenze di proscioglimento per reati a citazione diretta. Ma l’aspetto forse più controverso è la separazione delle carriere che divide i percorsi professionali tra magistrati giudicanti (i giudici) e magistrati requirenti (i pubblici ministeri), istituendo addirittura due distinti Consigli Superiori della Magistratura e un’Alta Corte disciplinare che mira a garantire l’imparzialità del giudice, superando la figura del “magistrato unico”. Una riforma che sarà oggetto di referendum e che si svolgerà probabilmente nel mese di marzo 2026.

Il fronte del sì

Ma proprio qui si aprono i fronti del sì e del no del referendum alla riforma. A livello regionale ieri, presso la prestigiosa sede di Villa Malfitano – Fondazione Whitaker a Palermo, è stato presentato il Comitato Camere Penali per il Sì al referendum sulla separazione delle carriere dei Magistrati. La Camera Penale di Marsala invece, nell’ambito della campagna nazionale promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane a sostegno della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, terrà un incontro pubblico della Camera Penale di Marsala con i cittadini dal titolo “129 piazze per il Sì – Per la separazione delle carriere” giovedì 18 dicembre ore 17 presso il Circolo Lilybeo di Piazza Loggia. Lo slogan dell’iniziativa, “Informare per scegliere. Scegliere per cambiare”, sintetizza la volontà di offrire ai cittadini strumenti chiari e corretti per comprendere i contenuti e gli obiettivi della riforma.

Il fronte del no

Di contro altri soggetti si stanno organizzando per sostenere il no alla riforma della giustizia: “Ricordiamo che la nostra Carta nacque dal confronto tra tutte le forze della Costituente, non da decisioni assunte da una sola maggioranza politica né da iniziative del Governo. Saremo presto chiamati a votare al referendum confermativo. È quindi doveroso comprendere i contenuti di una riforma che riguarda la Magistratura e che inciderà sull’equilibrio dei Poteri dello Stato, e non solo sugli addetti ai lavori. La propaganda governativa parla di una giustizia più efficiente. Tuttavia la riforma non interviene né sull’organizzazione dei tribunali, né sulle carenze di personale, e lo stesso ministro Nordio ha dichiarato che essa non renderà i processi più rapidi o più efficaci”. Lo affermano le sezioni marsalesi di Anpi, Associazione Difesa Costituzione, Cgil Camera del Lavoro, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, PD insieme a singoli cittadini marsalesi che si riuniscono nel comitato per il no: “Uno dei punti più critici è l’istituzione di due nuovi CSM, uno per i giudici e uno per i PM – affermano gli attivisti contro la riforma del Ministro Nordio – con componenti scelti anche tramite sorteggio da elenchi predisposti dal Parlamento. È una modalità che non garantisce rappresentatività e rischia di indebolire l’autonomia della Magistratura. A ciò si aggiunge l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare, anch’essa con membri in parte sorteggiati, e con un sistema di impugnazione che rimette il giudizio allo stesso organo che ha già deliberato. Tutto ciò rischia di svuotare, di fatto, quanto previsto dall’art. 104 della Costituzione in tema di indipendenza della Magistratura, aprendo la strada a una sua maggiore subordinazione al potere politico. Un’impostazione che richiama modelli già giudicati “eversivi” nel passato della Repubblica”. La prima iniziativa pubblica del Comitato sarà un volantinaggio sabato 3 gennaio alle ore 17 nello spiazzo antistante il Teatro Impero.

Una riforma che divide gli uomini della giustizia

Fino a qualche anno fa parlare di separazione delle carriera faceva drizzare i capelli alla magistratura. Oggi però, sia avvocati che magistrati e giudici si dividono sulla riforma, alcuni la vogliono, altri la temono. I nodi cruciali che riguardano l’interrogatorio preventivo per le misure cautelari, l’esclusione dell’appello del pm in alcuni casi e la separazione delle carriere, ovvero dopo gli esami, un giudice deve scegliere se essere giudicante o requirente senza possibilità nella sua carriera di cambiare.

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