Una storia a lieto fine e una famiglia che torna in patria con un ricordo positivo dei siciliani. Si tratta di una vicenda che capovolge certi stereotipi, purtroppo radicati nell’immaginario collettivo e che ribadisce i valori della lealtà e della cooperazione. Tutto inizia a Marsala e, in particolare, a casa della vicepresidente del centro Intercultura di Marsala, Linda Pulizzi e del marito Diego Maggio, che avevano accolto per un saluto i ragazzi Exchange students. Con loro anche la presidente del centro locale di Intercultura Marsala, Grazia Maggio e la famiglia messicana Cabrera, che nel 2020 aveva vissuto un’esperienza simile con uno dei propri figli e che nei giorni scorsi è arrivata in Sicilia per una vacanza.

L’indomani i Cabrera si sono recati alla stazione centrale di Marsala per salire su un treno per Palermo. Il mezzo si sarebbe dovuto fermare per un cambio a Piraineto. In realtà, un’avaria all’altezza di Gibellina impone un cambio di programma e la famiglia messicana deve spostarsi su un bus sostitutivo per raggiungere la destinazione programmata. Nel passaggio dei bagagli, tra il buio, la confusione e l’agitazione, i Cabrera non si accorgono che il loro tablet, unica fonte di comunicazione col resto del mondo perche da lì potevano effettuare chiamate e riceverle, rimane su quel treno. Non gli resta che whatsapp. Non appena si accorgono di non trovarlo più da nessuna parte, decidono di chiamare la famiglia marsalese e la presidente di Intercultura Marsala Grazia Maggio, per cercare un supporto.
E’ la stessa professoressa Maggio a raccontare i concitati momenti successivi alla telefonata dei Cabrera: “Immediatamente mi sono ricordata di avere una carissima amica e collega che è capotreno per Trenord, a Torino. La chiamo tempestivamente e la mia amica si mette subito a disposizione. Ricerca una collega di Trenitalia in Sicilia, la quale riesce a risalire al personale del treno che ricorda perfettamente la famiglia messicana. Comincia la ricerca di questo tablet. Viene rivoltato un treno, a terra, nei vani, sotto i sedili, in mezzo. Il tablet non si trova da nessuna parte. Dopo lunghi messaggi vocali e chiamate in spagnolo, perdiamo tutti le speranza, ma Trenitalia consiglia di fare la denuncia di smarrimento, e così i Cabrera fanno. La storia pensavamo fosse finita lì. Non potevamo mai immaginare che il 28 novembre sarebbe arrivata la chiamata dalla collega di Trenitalia in Sicilia alla collega Trenord per dire che era stato ritrovato un tablet…”.
Un passeggero racconta di averlo trovato sul treno a Mazara e di averlo consegnato alla stazione dei Carabinieri di Campobello. Il comando dei Carabinieri dà conferma a Grazia Maggio che il tablet era proprio quello, con la sua cover di colore verde scuro. Prosegue il racconto la presidente di Intercultura Marsala: “Chiamo immediatamente la famiglia messicana che si trova in quel momento a Catania, che incredula, si reca immediatamente al comando dei Carabinieri. L’unico problema, il tempo. Gli uffici al pubblico avrebbero chiuso alle 20, ma il comando disponibile alla nostra richiesta attende fino a tarda sera la nostra famiglia messicana, che il giorno dopo avrebbe lasciato la Sicilia e quindi ogni speranza di poter ritrovare questo tablet. Insomma tutto è finito bene, ma nulla sarebbe stato possibile senza l’intervento di Trenord e Trenitalia in Sicilia, nonché la disponibilità delle Forze dell’Ordine. Un ringraziamento speciale va alle dottoresse Viviana Marchetti e Valeria Prestigiacomo, tutor che hanno fatto da collante con tutti i ct, e i ct di Castelvetrano che hanno dato voce alle chat”.
I signori messicani sono dunque tornati in Messico con una gioia immensa nel cuore e la testimonianza – vera e reale – che anche in Sicilia i servizi possono funzionare e che c’è tanta gente onesta che non ruba gli oggetti smarriti, piuttosto li restituisce. Ma anche che l’unione tra tante persone di buona volontà e sani principi può contribuire a scrivere belle pagine di umanità, pure in questa terra complicata.