“Pagine di vino. Tra mito, storia e letteratura” è il viaggio sensoriale e inebriante di Antonella Chinnici e del suo ultimo libro edito da Navarra Editore, la casa editrice organizzatrice de “Il mare colore dei libri”, il Festival che celebra l’editoria indipendente e che quest’anno si è svolto dal 20 al 21 settembre nella cornice del Museo e del Parco Archeologico Lilibeo. La Chinnici, che in questo contesto ha dialogato con Sabrina Giacalone, si è addentrata nel simbolo di sacralità, tradizione e convivialità della Sicilia e del nostro territorio, il vino, che si rivela in questo vero e proprio viaggio tra storia, cultura e memoria. Dalle radici bibliche e mitologiche, con Dioniso e gli antichi miti greci, fino alle testimonianze di resti archeologi dall’epoca romana alle dominazioni arabe, normanne, spagnole e inglesi. Il vino, secondo Chinnici, è molto più di una bevanda: è un atto di memoria, un simbolo di speranza e di rinascita, capace di unire e di raccontare la complessità dell’anima siciliana. Un racconto infinito di storie, emozioni e tradizioni che si intrecciano in ogni goccia, rendendo il vino un vero e proprio patrimonio culturale e identitario della Sicilia.
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