Frode internazionale di falso Zibibbo di Pantelleria, sequestrati 5mila litri di vino

redazione

Frode internazionale di falso Zibibbo di Pantelleria, sequestrati 5mila litri di vino

Condividi su:

sabato 27 Settembre 2025 - 12:46

Un’indagine di portata internazionale ha portato al sequestro di 5mila litri di vino fino a Pantelleria. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Roma e Messina, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, che ha portato alla luce una vasta frode nella produzione e commercializzazione di vino con falsa denominazione Zibibbo di Pantelleria.

Una frode tramite bottiglie false

L’attività investigativa si è inserita nelle linee d’azione operative concordate dalla Cabina di Regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare. Questo sistema integrato, istituito presso il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, favorisce la collaborazione tra i diversi enti impegnati nella tutela della filiera agroalimentare. Le indagini sono state avviate attraverso un attento monitoraggio di siti web e social network, strumenti che hanno permesso di individuare anomalie nella commercializzazione di vini a denominazione protetta. Gli accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di scoprire che una società con sede all’estero, specializzata nel commercio di vini, immetteva sul mercato italiano e internazionale bottiglie etichettate come “Zibibbo di Pantelleria” senza possedere alcuna autorizzazione per la produzione e la vendita di questo prodotto DOP. La denominazione “Zibibbo di Pantelleria” è infatti protetta da un disciplinare rigoroso, che impone specifici requisiti di produzione e un regime autorizzativo stringente, sottoposto a controlli da parte delle autorità competenti.

Diversi i paesi coinvolti dalla maxi operazione commerciale illegale

La società tedesca, secondo quanto emerso dalle indagini, commercializzava il vino contraffatto non solo in Italia, ma anche in numerosi paesi esteri, tra cui Germania, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Canada, Taiwan, Giappone, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Francia, Russia e Stati Uniti. La diffusione del prodotto falso ha quindi assunto una dimensione internazionale, mettendo a rischio la reputazione delle eccellenze enologiche italiane e ingannando consumatori di tutto il mondo.

Il vino non tracciato è stato distrutto

Durante l’operazione, i Carabinieri hanno individuato un deposito situato sull’isola di Pantelleria, dove sono stati sequestrati 5mila litri di prodotto vinoso. Di questi, 3.500 litri erano ancora in fase di trasformazione, mentre circa 1.500 litri risultavano già imbottigliati ed etichettati con le false denominazioni “Zibibbo di Pantelleria” e “Terre Siciliane IGT”. Le indagini hanno inoltre fornito la prova che l’apposizione delle denominazioni di origine era del tutto arbitraria, poiché la società non risultava accreditata per tali produzioni. In seguito agli accertamenti, il vino sequestrato, privo di qualsiasi tracciabilità, è stato distrutto in conformità alle normative vigenti.

Scatta la denuncia di truffa

Il titolare della società tedesca è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Marsala per frode in commercio aggravata e per la vendita di prodotto non genuino. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la società avrebbe commercializzato, a partire dal 2019 (coprendo 5 annate vendemmiali), almeno 30 mila bottiglie di vino comune non certificato, ottenendo un guadagno stimato in oltre 800 mila euro. L’illecito si è protratto per diversi anni, coinvolgendo una vasta rete di distribuzione e generando profitti considerevoli a discapito dei produttori onesti e dei consumatori. L’operazione condotta dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Roma e Messina rappresenta un esempio concreto dell’elevato livello di controllo esercitato dalle istituzioni italiane a difesa delle eccellenze agroalimentari nazionali. La collaborazione tra le diverse autorità, coordinata dalla Cabina di Regia, si è rivelata fondamentale per individuare e smantellare una rete di frode che minacciava la reputazione del vino italiano sui mercati internazionali. L’intervento ha inoltre rafforzato la fiducia dei consumatori nella qualità e nell’autenticità dei prodotti a denominazione protetta. Le autorità italiane, attraverso controlli rigorosi e azioni mirate, continuano a difendere il patrimonio enogastronomico nazionale da ogni tentativo di contraffazione e abuso.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta