Tagli all’assistenza ASACOM in 8 comuni trapanesi: famiglie e associazioni denunciano atto discriminatorio

redazione

Tagli all’assistenza ASACOM in 8 comuni trapanesi: famiglie e associazioni denunciano atto discriminatorio

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lunedì 22 Settembre 2025 - 07:57

La vicenda ASACOM a Trapani continua a destare la preoccupazione delle famiglie. Con la delibera n. 342/2025 il Comune di Trapani, così come gli altri 7 comuni del Distretto Socio-Sanitario 50, hanno ridotto le ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione nelle scuole, misura che sta già creando forti disagi a famiglie e studenti con disabilità. Un provvedimento che solleva pesanti dubbi di legittimità e che, secondo le associazioni, mina diritti fondamentali. Il Comune ha giustificato la scelta richiamando il principio di “accomodamento ragionevole”, che vieta oneri eccessivi a carico dell’ente e soprattutto di non sovrapporre insegnanti di sostegno e assistenti ASACOM per non sprecare risorse. Ma questa interpretazione, tra ambiguità di norme, circolari e linee guida regionali, secondo molti osservatori, lascia ai Comuni un potere discrezionale ampio e potenzialmente arbitrario.

«Il rischio – commenta Francesca Trapani, coordinatrice del Gruppo Territorale M5S – è che l’ambiguità normativa diventi un alibi per tagliare servizi essenziali. Il Comune di Trapani, e tutti gli altri comuni del Distretto D5O di cui il capoluogo e capofila, citano a sostegno una sentenza del Consiglio di Stato che riconosce un margine di valutazione agli enti. Ma numerose altre pronunce vanno in direzione opposta: il Piano Educativo Individualizzato, ricordano i giudici, è vincolante e rappresenta un diritto immediatamente esigibile da parte delle famiglie». «Dietro i numeri ci sono bambini lasciati soli – denuncia Francesca Trapani -: il taglio delle ore di assistenza è un atto grave e discriminatorio, in netto contrasto con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Chiediamo tavoli istituzionali permanenti e garanzie concrete. Nessun bambino deve essere lasciato indietro. Ogni ora tolta equivale a un pezzo di vita negato. I Comuni hanno un obbligo morale e giuridico: garantire l’assistenza, non ridurla».

A fianco delle famiglie e delle associazioni anche la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che attacca duramente il Governo regionale: «Lo avevamo detto già detto prima della approvazione della manovra di agosto: gli stanziamenti erano insufficienti. Oggi, purtroppo, la realtà conferma i nostri timori: l’anno scolastico è stato avviato tra tagli, disagi e incertezze per centinaia di famiglie e bambini con disabilità. Non è discrezionalità: è una scelta politica precisa. Il Governo regionale non può continuare a voltarsi dall’altra parte. Con la manovra quater, in discussione in questi giorni, deve assumersi le proprie responsabilità e garantire le risorse necessarie a coprire il servizio in tutti i Comuni siciliani: o si stanziano i fondi necessari o sarà chiaro che conti e bilanci valgono più dei diritti. È inaccettabile che un diritto fondamentale, come quello all’inclusione scolastica, venga messo in discussione per mere questioni di bilancio».

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